
L'operazione è stata messa a segno dalla Squadra Mobile della Questura di Varese
Varese, 5 giugno 2025 – La rapina, violenta e brutale, nella notte fra il 3 e il 4 giugno. Un mese esatto dopo, dopo un’attenta e approfondita indagine della Squadra Mobile della Questura di Varese, la banda responsabile del pestaggio di un 31enne al parco Molina di Varese, zona Belforte, sono stati individuati e sono finiti in carcere. Si tratta di due stranieri e due italiani, che hanno agito in “squadra”, di età compresa fra i 18 e i 19 anni. La custodia cautelare in carcere, ai Miogni, è stata convalidata dal giudice per le indagini preliminari di Varese.
L’appuntamento
Quando il 31enne aveva contattato in una chat d’incontri uno dei ragazzi protagonisti della brutale violenza, certo non si sarebbe aspettato un epilogo del genere. Da quel che infatti sono riusciti a ricostruire gli agenti della Squadra Mobile, dopo aver adescato il giovane attraverso la chat la banda gli dà appuntamento in un angolo buio e isolato del parco Molina.
In trappola
A quel punto, intorno a mezzanotte e mezza, le reali intenzioni del gruppo si manifestano in tutta la loro violenza. Non si tratta di un incontro di natura sentimentale, ma di un vero e proprio agguato a scopo di rapina. Il trentenne è colto di sorpresa quando li vede comparire. Ma non ha nemmeno il tempo di reagire: i quattro aprono la portiera della macchina e si scagliano contro di lui quando ancora si trova all’interno dell’abitacolo. È praticamente in trappola.
Arancia meccanica
Poi lo trascinano con forza fuori dalla macchina. Lo massacrano con una serie di pugni sul volto. Non hanno nessuna pietà. La vittima tenta di fuggire e chiedere aiuto a una vicina abitazione, ma viene inseguito, raggiunto e di nuovo picchiato. Il gruppo, infine, dopo avergli rubato lo smartphone per impedirgli di chiedere aiuto e dare l'allarme, gli sottrae l’auto e si dà alla fuga.
L’indagine
La successiva capillare analisi dei filmati realizzati da diverse telecamere del centro cittadino, nonché gli ulteriori approfondimenti investigativi, hanno consentito la ricostruzione dei fatti che ha permesso di rinvenire l'auto sottratta alla vittima e di attribuire specifici ruoli e condotte a tutti i componenti del gruppo criminale.