DAVIDE RUFFINI
Cronaca

Il naufragio degli 007 a Lisanza diventa una serie tv: trama, puntate, attori, retroscena

Per la fiction è stato scelto il titolo “Maggiore”. I produttori: “Sarà un thriller d’azione, ma proverà a dare risposta a tutte le domande rimaste irrisolte”

L'imbarcazione affondata e, a lato, la locandina della serie

L'imbarcazione affondata e, a lato, la locandina della serie

Sesto Calende (Varese) – Il naufragio di Lisanza diventerà una serie tv. La tragedia avvenuta nel maggio scorso nelle acque del lago Maggiore, in cui hanno perso la vita quattro persone, del resto, aveva tutte le carte in regola per diventare il copione di un prodotto cinematografico ad alta tensione. La tempesta che si scatena all’improvviso. La barca “Good..uria” che cola a picco. Le fasi concitate delle operazioni di salvataggio. L’ambientazione in uno scenario apparentemente tranquillo. Il mistero della festa dietro cui si nascondeva una riunione fra 007 italiani e israeliani. Tutti filoni che verranno approfonditi sul piccolo schermo.

Il progetto

La mente dietro il progetto, svelato dalla rivista Variety, è Izhar Harlev. Isrealiano, ideatore e sceneggiatore di altre fiction di successo come Mossad 101 e The Gordin Cell, sta già lavorando al soggetto di “Maggiore”, commissionato dal network Yes Tv. Fra i produttori c’è anche Jad Ben Ammar, con il suo nuovo marchio italiano Talea Produzioni.

Le anticipazioni

La serie sarà composta di otto puntate e si concentrerà sul naufragio e sulle vicende che l’hanno preceduto, così come le investigazioni e i retroscena venuti alla luce dopo la tragedia, in cui hanno trovato la morte anche un ex agente del Mossad, il servizio segreto italiano, e due esponenti dell’intelligence italiana.

Gli scenari

Nell’articolo di Variety si fa cenno a ricostruzioni e interpretazioni pubblicate sulla stampa italiana e internazionali, con citazioni del New York Times, per cui a bordo c’erano 21 agenti segreti, 13 del Mossad e 8 italiani, ma anche le “teorie cospirazioniste” sulla zona scelta per il vertice, in Lombardia, in un’area densa di “industrie specializzate nella produzione di tecnologie per uso militare e civile” e la Svizzera, “dove gli agenti segreti si ritrovano abitudinariamente”. 

Le domande 

"Ci sono molte questioni irrisolte su che cosa stessero facendo i naufragi sulla barca – dice uno dei produttori – e su cosa è successo dopo che l’imbarcazione è colata a picco”. Per esempio, “per quale motivo Tel Aviv ha inviato un aeroplano privato per evacuare le vittime israeliane”.

La serie, si legge sempre sull’articolo, “porrà altre domande”, per esempio “per quale motivo i sopravvissuti siano spariti dalla scena subito dopo le operazioni di salvataggio, chi fosse la moglie russa del capitano della barca e cosa c’entrino Iran e Russia con questa storia”.

I retroscena

Gli sceneggiatori si avvarranno della consulenza di un giornalista investigativo che, pare, ha avuto accesso a informazioni “top secret”, attraverso fonti interne alla vicenda. A quanto spiega proprio Ben Ammar, l’idea dietro “Maggiore" – la cui locandina è uno scafo adagiato in un inquietante specchio d’acqua dal colore spettrale – è quella di ritrarre “gli agenti dell’intelligence italiana così come non sono mai stati descritti”. Altri componenti del team di produzione spiegano che la serie mischierà “il filone geopolitico a suspence ed elementi di azione”. Il budget per ogni episodio sarà di 2 milioni di dollari. Il cast sarà formato da attori israeliani ed europei.