Naufragio sul lago Maggiore: la barca poteva ospitare solo 15 persone. Tre vittime erano agenti segreti

A bordo c’erano 23 persone. La procura apre un fascicolo: al momento non ci sono indagati. Sentito lo skipper che ha perso la moglie

I soccorritori impegnati nel recupero del natante

I soccorritori impegnati nel recupero del natante

Sesto Calende (Varese) –  La barca a motore “Good...uria“ di Claudio Carminati, una Navetta olandese di 15 metri costruita nel 1982, secondo gli annunci pubblicati dallo skipper su siti specializzati poteva ospitare “fino a un massimo di 15 persone”, offrendo mini-crociere sul lago Maggiore e anche un servizio di catering per eventi con la garanzia di navigare “anche in caso di pioggia”.

Il natante, però, è salpato domenica dal cantiere nautico Piccaluga di Lisanza, dove era ormeggiato, con a bordo 21 passeggeri oltre a Carminati e alla moglie, la 50enne Anya Bozhkova, originaria della Russia e residente da anni nel Varesotto. La donna è tra le quattro vittime, mentre gli altri passeggeri sono stati tratti in salvo, alcuni percorrendo un tratto a nuoto nell’acqua gelida.

Anche sul rispetto delle misure di sicurezza si concentra l’indagine dei carabinieri, coordinata dal procuratore di Busto Arsizio Carlo Nocerino e dal pm Massimo De Filippo. Indagine al momento a carico di ignoti (Carminati potrebbe essere iscritto a breve nel registro degli indagati anche a titolo di garanzia, per consentirgli di nominare un legale e consulenti in vista dei futuri accertamenti) per il reato di naufragio, sommersione o disastro aviatorio.

Lo skipper, sotto choc anche per la perdita della moglie (i due si erano sposati a marzo e vivevano sulla barca), ascoltato ieri dai carabinieri, avrebbe riferito di aver preso il largo perché "non c’era una situazione di pericolo” e di aver cercato di tornare a riva non appena è scoppiata la tempesta che ha rovesciato l’imbarcazione, colata a picco in un tratto dove il fondale è profondo 15 metri.

I testimoni

Sono stati ascoltati dagli investigatori anche i sopravvissuti, italiani e israeliani che da quanto si è appreso sono funzionari di Stato o esponenti dei servizi segreti dei due Paesi. Gli 007 si trovavano nel Varesotto, ha reso noto il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, per partecipare "a un incontro conviviale in occasione del festeggiamento del compleanno di uno della comitiva”. Una gita che si è trasformata in tragedia.

Gli 007 a bordo

Appartenevano al comparto intelligence due delle vittime: il 62enne di Alatri (Frosinone) Claudio Alonzi, sposato e padre di due figli, e la triestina Tiziana Barnobi, di 53 anni, anche lei sposata e madre di un ragazzo ancora minorenne. L’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, e i vertici del comparto hanno espresso “la loro vicinanza ai familiari”. La quarta vittima, Erez Shimoni, israeliano di 50 anni, era "un pensionato delle forze di sicurezza” del suo Paese, secondo quanto ha fatto sapere il ministero degli Esteri a Gerusalemme. Gli altri passeggeri israeliani avrebbero già fatto ritorno in patria.

Il recupero del relitto

La barca, agganciata dai Vigili del fuoco a palloni ad aria compressa per riportarla a galla e rimorchiarla fino a riva, verrà posta sotto sequestro per consentire gli accertamenti. Complica le indagini il fatto che tutta la documentazione si trovava a bordo, ed è quindi andata distrutta. L’inabissamento è avvenuto per le condizioni meteo, ma bisogna valutare se l’imbarcazione viaggiasse in sicurezza e se il comandante abbia tempestivamente preso la via del ritorno. Sotto la lente anche la manutenzione, la presenza di salvagenti a bordo e anche il rispetto della capienza massima consentita su quel modello di Navetta olandese.