LORENZO CRESPI
Cronaca

Giovani dipendenti. La risposta di Varese è stare sempre in rete: "Un territorio avanti"

L’intesa tra enti locali, realtà sanitarie e associazioni è del 2023. Ieri un seminario con il prefetto Pasquariello a fare da regista.

Il prefetto Salvatore Pasquariello è stato l’ospite alle Ville Ponti per pianificare ulteriori azioni di prevenzione e contrasto

Il prefetto Salvatore Pasquariello è stato l’ospite alle Ville Ponti per pianificare ulteriori azioni di prevenzione e contrasto

Contro le dipendenze giovanili la risposta del territorio di Varese è di rete. Un percorso iniziato già da diversi anni, con la firma di un protocollo d’intesa nel giugno 2023 tra enti locali, realtà sanitarie e associazioni. Un’attività che ha portato alla realizzazione concreta di cinque progetti finanziati dalla Regione, cui ne seguiranno prossimamente altri. Le Ville Ponti hanno ospitato ieri un seminario per fare il punto della situazione e pianificare ulteriori azioni di contrasto, a partire dalla prevenzione.

"Il territorio è molto avanti: non si tratta di costruire la comunità educante ma di potenziarla e questa è un’altra occasione", ha detto il prefetto Salvatore Pasquariello, che ha fatto da regista a un evento che ha visto la partecipazione di istituzioni pubbliche, forze dell’ordine, magistratura e mondi della scuola, dell’economia, dello sport e del sociale fino ai rappresentanti della Chiesa.

"Ogni adulto che abdica lascia un vuoto: ogni volta che riusciamo a intercettare un disagio prima che diventi dipendenza, salviamo un futuro", ha aggiunto Pasquariello, mentre il presidente della Provincia Marco Magrini si è soffermato sull’importanza di fare rete. "Le case di recupero sono sommerse da richieste e presenze: è una cosa che non possiamo accettare", ha aggiunto il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha parlato della necessità di un approccio integrato. L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ha sottolineato la volontà di attrezzare una rete tra i Pronto soccorso e tutte le realtà della Neuropsichiatria infantile e adolescenziale sul territorio.

"Entro fine anno vogliamo raddoppiare i posti letto presenti in Regione per questo tipo di problema". Il neurochirurgo Giulio Maira ha parlato degli effetti degli stupefacenti sui ragazzi: "Non esistono droghe leggere e droghe pesanti, tutte fanno male al cervello". E dell’età che si abbassa sempre più: "Ci sono bambini che già tra i 9 e i 10 anni hanno la prima esperienza con la marijuana, rispetto ai 13 anni di prima". Simone Feder, educatore e psicologo, ha raccontato l’esperienza della Casa del Giovane di Pavia, che assiste anche ragazzi in arrivo da Varese.

"Ne ho accolti tre di 14 anni l’anno scorso nella struttura, quest’anno siamo già arrivati a 13 e addirittura di neanche 13 anni. Arrivano dai contesti sociali più vari: c’è bisogno di adulti che siano punti di riferimento".