LORENZO CRESPI
Cronaca

Oncologia, l’emergenza prosegue. L’ospedale del Circolo sotto organico

Varese, la denuncia della Cgil: difficoltà da tre anni, nessuno vuole venire

Da sinistra Gianna Moretto Fp Cgil Varese. , Daniele Bonsembiante Cittadinanzattiva Lombardia. , Stefania Filetti segretaria generale Cgil Varese e Bruno Zecca segretario regionale Fp Cgil Medici

Da sinistra Gianna Moretto Fp Cgil Varese. , Daniele Bonsembiante Cittadinanzattiva Lombardia. , Stefania Filetti segretaria generale Cgil Varese e Bruno Zecca segretario regionale Fp Cgil Medici

"Siamo in emergenza". A parlare è la Cgil di Varese, che ha voluto portare a conoscenza della cittadinanza la situazione dell’Oncologia dell’Ospedale di Circolo di Varese. Un reparto che soffre di una carenza di personale, come ha spiegato il segretario della Fp Cgil Medici della Lombardia Bruno Zecca. "L’interlocuzione con l’amministrazione è iniziata tre anni fa per una serie di difficoltà nel lavoro quotidiano – ha detto – la contrattazione sindacale è stata molto timida. Siamo quindi arrivati a proclamare lo stato di agitazione questa primavera minacciando lo sciopero perché la situazione è peggiorata progressivamente".

Al suo fianco all’ingresso del monoblocco del Circolo la segretaria generale della Cgil di Varese Stefania Filetti, Gianna Moretto della Fp Cgil Varese e Daniele Bonsembiante di Cittadinanzattiva Lombardia. "Il personale è sceso da 16 a 10 unità, senza che si sia ridotto il carico di lavoro - lamenta il sindacato - anzi, c’è stato un aumento di pazienti". Il tema è stato portato all’attenzione della Prefettura di Varese, presso cui si sono svolti due incontri, l’ultimo dei quali il 28 aprile.

"Di fronte al prefetto Asst Sette Laghi ha riconosciuto che c’è effettivamente una carenza di personale - ha detto Zecca - l’azienda ha confermato che servirebbero 16 unità e si è impegnata a raggiungere questo numero. Ma chiediamo che si renda questo lavoro accettabile per riuscire a reclutare davvero nuovi professionisti: in queste condizioni infatti nessuno vuole venire". Il segretario regionale di Fp Cgil Medici ha parlato di una situazione peggiorata ulteriormente dopo che sono andate in pensione negli scorsi mesi due colleghe che seguivano la parte territoriale. "Il personale a turno deve anche andare nei territori negli ambulatori di oncologia a Tradate e Cittiglio", ha detto. E poi ancora: "Abbiamo chiesto che la programmazione dell’attività lavorativa sia coerente con le esigenze di medico e paziente. Chiediamo di fare la fotografia corretta e non falsata da dati che non vengono esplicitati in maniera chiara".

Lorenzo Crespi