Quanto potrà valere, al mercato della ricettazione, una collanina d’oro come tante, il cui vero valore è più affettivo che economico? Quale la cifra da dividere per quattro, quanti erano i rapinatori che hanno aggredito il malcapitato anziano per portargliela via?
Scriviamo sempre più spesso, purtroppo, di episodi violenti a Milano e nell’hinterland, in un’escalation di furti e rapine che tocca ogni giorno nuovi vertici. Furti e rapine ma anche liti sfociate nel sangue per “futili motivi”, come da cinico gergo del mestiere.
A colpire non è tanto la violenza in sé, che è sempre stata parte di una società anche la più evoluta, quanto la sua gratuità, la leggerezza con cui si tira giù dalla bicicletta un anziano e lo si prende a calci e pugni per rubargli qualcosa che frutterà, forse, poche decine di euro da spartirsi in quattro.
Un disprezzo della vita altrui che ci avvicina a un punto di non ritorno che nessun dispiegamento di forze dell’ordine, neppure il più imponente ed efficiente, può arginare. Urge una battaglia culturale profonda, per scongiurare una guerriglia sulle strade.