REDAZIONE VARESE

Due fiori di Stella Alpina sul letto dell’anziana moglie prima di spararle e uccidersi: la tragedia di Angera e il mistero della pistola non registrata

Giuseppe Rizzotti ha ucciso la compagna di una vita, Anna Adele Castoldi, con una Beretta del 1950. La Procura: “Arma mai censita, ignote le motivazioni del gesto”

Carabinieri di fronte all'ospedale di Angera, in provincia di Varese, dopo il delitto

Carabinieri di fronte all'ospedale di Angera, in provincia di Varese, dopo il delitto

Varese – È lunedì mattina. Giuseppe Rizzotti, 91 anni, entra nell’ospedale di Angera con una vecchia pistola non registrata nascosta tra i vestiti e raggiunge la stanza dove da tempo è ricoverata sua moglie, Anna Adele Castoldi, compagna di tutta la vita. Ha fatto quel percorso moltissime volte nelle settimane precedenti, per andare a trovarla. L’anziano si avvicina al letto e vi posa sopra due fiori di Stella Alpina. Poi estrae la pistola: prima spara a lei, alla testa, poi si spara, mettendo fine alla vita di entrambi.

Il contesto del delitto avvenuto il 16 giugno in provincia di Varese è avvolto dalla disperazione di una situazione che, ipotizzano gli inquirenti, l’uomo non fosse più in grado di gestire. Tuttavia, spiegano in una nota i carabinieri, al momento non sono state riscontrate “le motivazioni che hanno spinto l’uomo ad agire in tal modo”. Nella casa della coppia non è stato trovato “alcuno scritto né altro che possa spiegare la sua decisione”.

L’arma del delitto e i misteri irrisolti

La Procura di Varese ha fornito i primi dettagli tecnici sulla tragedia. L’arma utilizzata dal 91enne è una Beretta semiautomatica calibro 22LR con matricola palese, costruita prima del 1950 e per questo non censita nella Banca Dati. Giuseppe Rizzotti non risultava detentore di armi, né lo era mai stato in passato. Nella sua abitazione di Cuasso al Monte, i Carabinieri hanno rinvenuto una scatola contenente ulteriori 23 proiettili dello stesso calibro, ma nessun documento che possa spiegare come sia entrato in possesso dell’arma o le ragioni del gesto estremo.

Approfondisci:

Spara in testa alla moglie ricoverata e poi si ammazza: omicidio-suicidio in ospedale ad Angera. Il giallo dell’arma

Spara in testa alla moglie ricoverata e poi si ammazza: omicidio-suicidio in ospedale ad Angera. Il giallo dell’arma

L’autopsia e gli accertamenti

Domani, 18 giugno, la Procura conferirà l’incarico per l’autopsia sul corpo dei due coniugi. L’esame autoptico dovrà chiarire le dinamiche precise dell’omicidio-suicidio avvenuto nel reparto di medicina subacuta dell’ospedale Carlo Ondoli. Al momento della tragedia vi erano alcuni testimoni, ma il personale sanitario è accorso dopo aver sentito i colpi di arma da fuoco, trovando entrambi gli anziani già deceduti.

Una coppia milanese in un piccolo paese varesotto

Giuseppe e Anna Adele, originari di Milano, vivevano da tempo a Cuasso al Monte, un comune di 3.500 abitanti nel Varesotto, dove risiedono anche i loro figli. La donna, 86 anni, era ricoverata da diverse settimane per problemi di salute. Il sindaco Loredana Bonora ha espresso il proprio sconvolgimento: “Non siamo di fronte a un dramma della solitudine, la coppia aveva vicini i familiari. Mi addolora profondamente che una lunga esistenza insieme abbia avuto questo tragico epilogo”.

Approfondisci:

“Una lunga vita insieme, finita nel sangue”: Cuasso sotto choc per l’omicidio-suicidio di Anna e Giuseppe

“Una lunga vita insieme, finita nel sangue”: Cuasso sotto choc per l’omicidio-suicidio di Anna e Giuseppe

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Gallarate e del Nucleo Investigativo provinciale di Varese proseguono per chiarire tutti gli aspetti della vicenda, dalle modalità di accesso all’ospedale con l’arma alle motivazioni che hanno spinto l’anziano al gesto estremo. La Procura non esclude che la condotta sia stata “indotta dallo sconforto per lo stato di salute dell’anziana compagna di vita”.