ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Busto Arsizio, la protesta dei precari del Tribunale: “Senza di noi sistema al collasso”

I 46 dipendenti sono stati assunti con il Pnrr per smaltire gli arretrati. Il contratto scade a giugno 2026, solidarietà dall’Associazione magistrati

Il presidio dei dipendenti precari davanti al Tribunale I lavoratori hanno scioperato

Il presidio dei dipendenti precari davanti al Tribunale I lavoratori hanno scioperato

Busto Arsizio (Varese), 16 settembre 2025 – Sciopero e presidio ieri mattina davanti al Tribunale di Busto Arsizio dei dipendenti precari, assunti con il Pnrr, che dopo aver dato un apporto fondamentale, per smaltire l’arretrato degli uffici in via Volturno, vedono a rischio il loro posto di lavoro, alla scadenza del contratto.

Nel Palazzo di Giustizia bustese sono 46: 39 funzionari dell’Ufficio del processo, quattro operatori data entry e tre tecnici amministrativi, scadenza del contratto 30 giugno 2026.

La precaria

"Siamo forza lavoro importante, che sta contribuendo allo smaltimento dell’arretrato e si è integrata bene con il personale a tempo indeterminato – spiega Erica Gagliardi, precaria e rappresentante Rsu per la Fp Cgi. Il nostro licenziamento comporterebbe uno svuotamento degli uffici giudiziari: nella sezione dibattimento, ad esempio, al momento sono impiegati solo due assistenti e noi rappresentiamo una forza lavoro di sette persone. Oltre a questo, pensiamo che sia un nostro diritto avere risposte e garanzie per quanto riguarda il nostro lavoro. Siamo personale altamente qualificato, formato, con delle competenze specifiche che verrebbero disperse”.

Il sostegno

A gran voce è stata chiesta la stabilizzazione dei precari e la continuità per l’organico, “composto – ha ricordato Giuseppe Di Lella ( Rsu Cisl Fp) – da figure qualificate, esperte e di grande supporto sia alla magistratura sia al personale amministrativo, ma anche chiarezza perché stiamo ancora aspettando che vengano pubblicati i criteri in base ai quali, a seguito della procedura, saranno assunte determinate persone e gli altri rimarranno a casa, speriamo che la mobilitazione porti a un risultato”.

I lavoratori in presidio hanno ricevuto la solidarietà da parte di diversi avvocati e dalla sottosezione bustocca dell’Associazione nazionale magistrati. Per Fp Cgil Lombardia lo scenario è preoccupante: "Senza lavoro stabile la giustizia rischia il collasso”.

I numeri

I precari a livello nazionale sono circa 12mila. “A oggi solo 3.000 hanno la garanzia di una stabilizzazione, altri 3.000 attendono risorse promesse nella legge di bilancio, mentre 6.000 rischiano di trovarsi senza lavoro alla scadenza dei contratti, il 30 giugno 2026 – ha detto Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia –. Una prospettiva che significherebbe perdita di reddito per migliaia di famiglie e un colpo durissimo al sistema giustizia, già segnato da croniche carenze di personale, a partire dalla Lombardia».