REDAZIONE VARESE

Evasione fiscale da 10 milioni di euro: arrestati due commercianti di auto di lusso

Varese, dalla Germania i mezzi venivano venduti a società inesistenti con sede a San Marino e nel Liechtenstein per non pagare l’Iva e quindi venivano immatricolate in Italia con una documentazione contraffatta

Auto di lusso nel mirino della Guardia di Finanza (immagine di repertorio)

Auto di lusso nel mirino della Guardia di Finanza (immagine di repertorio)

Varese, 4 luglio 2025 – A conclusione dell'operazione di polizia economico-finanziaria denominata “Vortex Italia”, i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, su delega della Procura della Repubblica Europea presso la sede di Milano (EPPO), hanno arrestato i due principali indagati oltre a dare esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, anche su beni di valore equivalente, per un totale di circa 3.500.000 euro, provvedimenti emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Varese.

Auto di lusso nel mirino della Guardia di Finanza (immagine di repertorio)
Auto di lusso nel mirino della Guardia di Finanza (immagine di repertorio)

L’indagine

L’attività investigativa trae origine dalla collaborazione istituzionale, coordinata dalla sede centrale della Procura Europea (Eppo) Lussemburgo e sviluppata tra l'Ufficio Eppo di Milano (che ha delegato il Gruppo Guardia di Finanza di Varese, quale Polizia Giudiziaria) e l'Ufficio Eppo di Francoforte (che ha delegato l'Ufficio di Investigazione Fiscale di Stoccarda, quale Polizia Giudiziaria), con il coinvolgimento degli Organi Collaterali cechi, bulgari e croati.

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Iva evasa

La cooperazione giudiziaria ha consentito di individuare e documentare un articolato sistema di frode fiscale nel settore del commercio di autoveicoli di lusso, caratterizzato da condotte sistematiche di evasione dell’iva mediante triangolazioni fraudolente internazionali, interposizione fittizia di operatori economici sammarinesi e residenti nel Liechtenstein nelle transazioni commerciali, nonché da falsificazione documentale per l'immissione in consumo dei veicoli nel territorio nazionale.

Società fantasma

Gli accertamenti esperiti hanno consentito di appurare che centinaia di veicoli sono stati oggetto di fittizia cessione da operatori tedeschi a società con sede a San Marino e nel Liechtenstein - presso le quali non risultano mai essere stati immatricolati - per poi essere successivamente rivenduti ad operatori nazionali.

All'atto dell'immatricolazione presso le Motorizzazioni Civili di Roma e Catanzaro, curata sempre dalle medesime agenzie di pratiche auto site nelle medesime province alle quali si rivolgevano concessionari da tutta Italia, è stata sistematicamente presentata documentazione contraffatta di Enti Pubblici nazionali e sammarinesi attestante falsamente l'avvenuto assolvimento dell'IVA e degli oneri doganali, consentendo così la nazionalizzazione dei veicoli in evasione d'imposta. Attraverso tale meccanismo gli indagati hanno eluso il coinvolgimento dell'Agenzia delle Entrate e conseguentemente omesso il necessario versamento dell'IVA mediante il pertinente modello F24. 

Fatture false

L'ammontare complessivo di fatture emesse per operazioni inesistenti è di circa 10 milioni di euro e circa un migliaio di auto di lusso.Su tutto il territorio nazionale è stata data esecuzione a decreti di perquisizione e sequestro nei confronti di 22 persone fisiche e 21 società di commercio autovetture, trasporto e disbrigo pratiche automobilistiche.

Le operazioni hanno consentito di sottoporre a sequestro preventivo le somme giacenti su oltre 50 conti correnti bancari e finanziari, nonchè 14 fabbricati, 2 terreni e 25 autovetture di lusso nella disponibilità degli indagati destinatari della misura cautelare, anche per interposta persona.