
Rafael Leao, settima stagione al Milan
Guai a fidarsi del calcio d’agosto. E del poker subito dal Milan a Londra. Un autogol di Coubis dopo cinque minuti, il timbro di Joao Pedro tre giri d’orologio più tardi, il rosso rifilato ancora a Coubis poco prima del ventesimo. Dura, così, contro un Chelsea “fresco“ di Mondiale per club in bacheca. Per di più senza Pavlovic e Gabbia. Allegri la sa lunga. E tira dritto: "Questa gara non cambia quel che penso della squadra". E cerca la quadra definitiva, o quasi, in vista del primo impegno ufficiale, cerchiato in rosso fin dal primo giorno, in programma sabato a San Siro alle 21.15 contro il Bari in Coppa Italia. La difesa ibrida (a cinque e a quattro) è una tentazione forte. Coprirsi per poi ripartire è nelle corde di diversi giocatori. Il tecnico ha testato la duttilità di Musah, chiamato a sdoppiarsi tra difesa e centrocampo. Discorso simile per Saelemaekers. Presenti. L’ex Valencia potrebbe essere tolto dal mercato. Per il belga deve essere l’anno della consacrazione, dopo due stagioni in prestito (dialoghi avviati per il rinnovo, peraltro). A centrocampo, poi, i giorni scorsi sono stati quelli dell’acquisto di Jashari, dell’arrivo di Modric, ancor prima delle aspettative di Allegri su Loftus-Cheek ("due anni fa fece dieci reti"). A Stamford Bridge, su assist di Saelemaekers, è entrato nel tabellino Fofana: una “diga“ praticamente insostituibile l’anno scorso. A Stamford Bridge, poi, si è rivisto il nuovo Leao. Atipico centravanti, sul pezzo: "Ha alzato il livello dell’attenzione, le sue prestazioni sono diventate più pesanti", Allegri dixit. Ora, si attende Pulisic: con lui 3-4-3 e rinuncia a un centrocamposta? Si vedrà. Intanto, Londra è andata in archivio. E adesso si fa sul serio. Allegri lo sa bene: "Sono contento per come abbiamo lavorato in questo mese, ma ora inizia la stagione. Conta solo questo". Lu.Mig.
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