LUCA MIGNANI
Sport

Le certezze del Diavolo. Maignan il primo pilastro: "Mike è il nostro capitano. Uno dei migliori al mondo»

Ieri primo allenamento aperto al pubblico: assente per il secondo anno la Sud ma tanti i tifosi a sostenere la squadra con uno striscione di benvenuto ad Allegri. Presente la dirigenza al completo: fischi per il presidente Scaroni e l’ad Furlani.

Ieri primo allenamento aperto al pubblico: assente per il secondo anno la Sud ma tanti i tifosi a sostenere la squadra con uno striscione di benvenuto ad Allegri. Presente la dirigenza al completo: fischi per il presidente Scaroni e l’ad Furlani.

Ieri primo allenamento aperto al pubblico: assente per il secondo anno la Sud ma tanti i tifosi a sostenere la squadra con uno striscione di benvenuto ad Allegri. Presente la dirigenza al completo: fischi per il presidente Scaroni e l’ad Furlani.

Squadra e staff che transitano sotto gli occhi della dirigenza, per i saluti di Scaroni e Furlani (fischiati dai tifosi), Ibrahimovic e Moncada, insieme a Tare. "Si riparte, la scorsa stagione è andata, guardiamo avanti. L’obiettivo - le parole di Furlani - è quello di sempre: essere competitivi per vincere trofei". Allegri ("bentornato Max", recitava uno striscione) che arriva in compagnia di Leao e parla a lungo, dopo un caloroso abbraccio, con Ibra. Poi Gabbia a tirare il gruppo nel giro di campo, con acclamazione dei circa duemila cuori rossoneri dietro alle reti di recinzione. Sono i primi passi del nuovo Milan che ieri, dopo un primo allenamento mattutino, ha lavorato nel pomeriggio a porte aperte.

Primi passi di un Diavolo ancora gioco forza alla ricerca di una nuova identità. In questo senso Allegri ha messo l’accento, oltre che su Leao, su Maignan: "Sono molto contento che Mike abbia scelto di rimanere. È il capitano (Rafa il vice), un giocatore internazionale: la società è stata molto brava a convincere uno dei migliori portieri d’Europa", le parole del tecnico in conferenza. Maignan ed Emerson Royal, arrivati tra gli ultimi, non hanno preso parte all’allenamento pomeridiano: palestra per il francese, lavoro personalizzato per il brasiliano. A centrocampo, invece, "Modric arriverà in agosto: straordinario, non c’è bisogno - ha continuato il tecnico in conferenza - di presentazioni. Ora abbiamo Ricci e Loftus-Cheek che è molto importante: due anni fa qui ha fatto 10 gol. E Fofana, Bondo, al momento Musah. Ottimi giocatori". Qualche metro indietro, la difesa: "Terzini? Jimenez può farlo, Bartesaghi è un giovane interessante". In mezzo, invece, "Pavlovic (il tecnico ha parlato molto con lui in allenamento) ha margini di miglioramento, anche Tomori e Thiaw. Gabbia è esemplare per comportamenti e modi".

Convocati 28 giocatori, per una tabella di marcia che prevede doppie sessioni fino a venerdì, sabato solo la mattina, domenica riposo. Tra i più giovani Nava (classe 2004), Torriani e Vos (2005), Magni (2006), Liberali (2007), Comotto (2008). Dall’appello, oltre a Theo Hernandez, escluso anche Bennacer, in uscita come Vasquez e Adli (per entrambi in vista il raduno di Milan Futuro, il 14 luglio). Gimenez, invece, ha concluso la stagione ieri vincendo la Gold Cup con il Messico. Assenza prevista, ma comunque silenziosamente rumorosa, quella della Sud a Milanello, dopo la contestazione di fine maggio. Quella sintetizzata dallo striscione "Singer, Cardinale, Furlani, Scaroni, Ibra, Moncada: tutti via" piazzato davanti alla sede, con alle spalle migliaia di persone a cantare tutta la loro rabbia. E della scritta "go home" poche ore dopo, durante l’ultima di campionato col Monza, con la curva poi svuotatasi dopo un quarto d’ora. Il primo allenamento della stagione aperto al pubblico, peraltro, era stato disertato dalla tifoseria organizzata anche l’anno scorso. "Con il lavoro quotidiano, e non con i proclami, dobbiamo riconquistarli. Ne avremo bisogno", il messaggio di Allegri.

Lavoro, dunque. Stretching e subito palla, ieri. Scambi e possesso: due gruppi, uno contro l’altro, Ricci e Loftus-Cheek ("dopo un’annata difficile, sono pronto a fare bene", le sue parole) jolly. "Giochiamo in avanti!", uno dei tormentoni. Coppie centrali Gabbia-Pavlovic (molto energico, idem Leao) e Tomori-Thiaw, Pulisic schierato a sinistra e non a destra. Saelemaekers? Esterno alto: "Qui per rimanere, dobbiamo fare qualcosa di grande", il commento a Milan Tv. Altri spunti: Fofana solita diga ("quest’anno dobbiamo essere regolari"), Bondo a pressare con decisione Ricci, Okafor centravanti. Niente partitella: si chiude, dopo un’ora e mezza, con lancio di palloni ai tifosi e autografi. Quindi niente gol. Sembra un segnale: prima bisogna imparare a non prenderne.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su