
Massimiliano Allegri ha allenato il Milan nei campionati dal 2010 al 2014
Passi indietro, passi avanti. Per poi tornare quasi al punto di partenza. E in attesa, forzata: conseguenza figlia della logica degli incastri, gioco da cui il Milan avrebbe potuto stare ben lontano. E invece c’è dentro eccome. Quasi tre mesi per arrivare alla definizione della direzione sportiva, nel segno di Igli Tare. E ora, con Vincenzo Italiano che si allontana, pressing su Massimiliano Allegri. Libero come il vento solo qualche tempo fa, adesso (più che) corteggiato anche altrove. Italiano aveva l’aria della prima scelta, ma il terzo incontro nel giro di pochi giorni con il Bologna è stato quello del balzo in avanti per la permanenza. Prolungamento di contratto (era in scadenza a giugno 2026, dovrebbe essere esteso fino al 2028) e aumento dell’ingaggio per arrivare a 3 milioni e oltre, bonus compresi. Il Diavolo era pronto a metterne sul piatto circa 4, più di quanto corrisposto a Paulo Fonseca prima e Sergio Conceiçao poi. Il Diavolo aveva comunque capito l’antifona prima di ieri, spostando la pressione su Allegri. Non un piano B, ma un piano altrettanto complicato. Se non di più, per via della (precedente) mossa di Aurelio De Laurentiis: una sorta di prenotazione in caso di addio di Antonio Conte, con tanto di discorsi su un biennale da 6 milioni a stagione. Col tecnico dello scudetto, dopo il vertice romano di lunedì, il Napoli si sarebbe dato appuntamento a domani: i circa 200 milioni di budget per un mercato partito con le carte De Bruyne e David avrebbero fatto riflettere Conte che, comunque, è dato ancora soprattutto in direzione Juventus. Così, il Milan cerca di mettersi in mezzo e di riportare in rossonero Allegri dopo undici anni, tentandolo con un accordo biennale con opzione sul terzo attorno ai 5 milioni più bonus. Tra le alternative più credibili, sempre Thiago Motta. Mentre se nel recente passato sembra sia squillato il telefono di Cesc Fabregas, in questi giorni è stato composto anche e addirittura il numero di Antonio Conte. Toccherà a Tare dipanare la matassa. Nel frattempo, l’ex Lazio ha chiuso con la Roma la questione Alexis Saelemaekers: troppi tentennamenti giallorossi, filtra, così il belga (sotto contratto con i rossoneri fino a giugno 2027), tornerà a Milanello, per poi eventualmente ripartire, solo di fronte a un’offerta non inferiore ai 20 milioni.
Il nuovo direttore sportivo rossonero, ieri, ha poi lanciato i primi messaggi in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali della società: "I tifosi si aspettano una reazione forte ed è quello che vogliamo fare anche noi. Ho parlato a lungo con Giorgio Furlani e Zlatan Ibrahimovic di tutto e anche di questo. Le idee sono chiare". E ancora: "È stata una stagione con tante delusioni, bisogna imparare dagli errori che sono stati fatti. Vogliamo essere chiari: al Milan si chiede subito il risultato, si deve vincere, tornare ai vertici del calcio italiano e mondiale. Dobbiamo ripartire". E va fatto ora.
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