SIMONA BALLATORE
Scuole

Università Cattolica. Sguardo internazionale anche con il volontariato: "Esperienze di crescita"

Centinaia di studenti partono con i programmi proposti dall’ateneo. Prende forma il Piano Africa. Polo educativo aperto alle seconde generazioni.

Centinaia di studenti partono con i programmi proposti dall’ateneo. Prende forma il Piano Africa. Polo educativo aperto alle seconde generazioni.

Centinaia di studenti partono con i programmi proposti dall’ateneo. Prende forma il Piano Africa. Polo educativo aperto alle seconde generazioni.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore è sempre più internazionale: sono 750 gli accordi di

collaborazione con atenei di 87 Paesi (tra i quali Stanford, Harvard University, University College London United Kingdom e la Sorbonne), negli ultimi sei anni la presenza di studenti internazionali è cresciuta del 22% - oggi sono più di 2.300 - e l’università Cattolica è prima tra gli atenei italiani per la mobilità in uscita dei suoi studenti, secondo il QS Europe University Ranking 2025. Ma c’è un modo “alternativo” di sviluppare in chiave internazionale l’apertura al mondo ed è con il volontariato, che coinvolge ogni anno centinaia di studenti, permettendo di sperimentare solidarietà e lavoro di squadra mentre si incontrano culture diverse. L’Università Cattolica offre tre programmi

a studenti e neolaureati: il primo si chiama Charity Work Program e - da quando è nato - ha visto patire 499 giovani. Per il 2025 il programma offre 41 scholarship per esperienze da tre a otto settimane, di cui 25 a copertura totale dei costi e 16 a copertura parziale. Promosso dal Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (CeSI), è finanziato dall’ateneo e dall’Istituto Giuseppe Toniolo. Si parte per il Bangladesh, la Bolivia, il Brasile e il Camerun. Oppure per l’India, il Kenya, il Madagascar, il Messico, il Nepal e l’Uganda e ci sono anche delle destinazioni italiane. L’obiettivo è dare l’opportunità agli studenti e alle studentesse di vivere un’esperienza in contesti molto diversi da quelli in cui vivono, studiano e si avviano al lavoro, per promuovere la loro crescita culturale, sperimentando l’interesse per la cooperazione allo sviluppo come possibile sbocco professionale e per il bene comune. Il secondo programma è l’International Volunteering: si prende parte in prima persona a progetti di cooperazione, sviluppo e supporto all’interno di comunità locali. Il programma è organizzato dall’Università Cattolica in collaborazione con World Endeavors e International Volunteer ed è ampio il ventaglio di interventi, dall’ambiente all’educazione dei bambini, dalla salute all’empowerment femminile. Da quando sono state avviate le attività - nel 2015 - sono partiti 535 studenti verso Costa Rica, Indonesia, Portogallo, Tanzania, Sud Africa, Sri Lanka, Thailandia, Vietnam e Zambia. C’è poi il programma Mission Exposure, ideato dal Centro Pastorale e dal Pime, in collaborazione con il CeSI. La proposta è aperta a tutti gli studenti e alle studentesse iscritti alle facoltà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e alla comunità accademica tutta. È possibile partecipare anche una volta laureati, avendo il vincolo di svolgere l’esperienza entro l’anno dalla sessione in cui è avvenuta la laurea. Sono finora partiti 250 studenti per 11 destinazioni, aprendo i loro orizzonti.

La vocazione internazionale è al centro anche del “Piano Africa”, un progetto che punta a portare l’Africa al cuore delle progettualità educative, di ricerca, di didattica e di terza missione dell’ateneo. Si parte dalla mappatura dei progetti già in atto o recentemente conclusi per consolidarli o svilupparne di nuovi, finalizzati alla formazione di giovani africani nei loro Paesi di origine - in collaborazione con le istituzioni locali - o in Italia. E non solo. L’obiettivo è anche quello di diventare sempre più polo educativo per giovani africani di seconda generazione che vivono in Europa e di rendere più sistematiche le esperienze di volontariato.