SIMONA BALLATORE
Scuole

Iulm, ponte tra campus e lavoro: "Azzeriamo il gap tra profili e mercato"

Piani di studio aggiornati con i professionisti di arti, moda e turismo. I dati e le storie dei laureati

Piani di studio aggiornati con i professionisti di arti, moda e turismo. I dati e le storie dei laureati

Piani di studio aggiornati con i professionisti di arti, moda e turismo. I dati e le storie dei laureati

Un legame a doppio filo tra l’Università Iulm e il mondo del lavoro: così si evita il mismatch, ovvero quel disequilibrio tra i profili dei candidati e le esigenze del mercato. Sotto la lente i numeri del 27° Rapporto AlmaLaurea, con i dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali della Iulm. Tra i laureati magistrali, a un anno dal conseguimento del titolo, l’84,6% risulta occupato (contro una media nazionale dell’82,7%); il 60,1% ritiene la laurea molto efficace per il lavoro svolto e il 54,5% dichiara di utilizzare concretamente le competenze acquisite. Dati che migliorano ulteriormente a cinque anni dal titolo: l’88,3% è occupato, il 67,5% ha un contratto a tempo indeterminato (rispetto al 54,9% nazionale) e il 70,1% considera la propria laurea efficace, con un reddito netto medio mensile di 1.835 euro.

I dati del Rapporto AlmaLaurea restituiscono un quadro solido per l’inserimento lavorativo dei laureati Iulm, a conferma di una progettualità formativa capace di anticipare i bisogni del mercato e di sostenere concretamente il passaggio dall’università alla professione. Particolarmente dinamici e in costante trasformazione sono i settori delle arti, della moda e del turismo, ambiti nei quali Iulm si conferma punto di riferimento per la formazione di profili trasversali, creativi e pronti a rispondere alle evoluzioni del mondo produttivo.

"La forte propensione al dialogo interdisciplinare, all’internazionalizzazione e al confronto con i professionisti dei settori delle arti, della moda e del turismo ha generato un clima fertile per sperimentare percorsi didattici innovativi e al passo con un mondo in costante trasformazione – spiega il preside della facoltà, lo storico Massimo De Giuseppe –. L’attenzione all’aggiornamento continuo dei piani di studio e alla costruzione di ponti di dialogo attraverso incontri, eventi, workshop e mostre sta producendo risultati interessanti, che superano la dimensione classica del confronto con stakeholder e partner istituzionali. Questo è confermato anche dai dati, che – in controtendenza rispetto ad alcuni trend nazionali – evidenziano un significativo allineamento tra formazione accademica e richieste del mercato del lavoro".

I corsi si aggiornano partendo dalle reali esigenze del mercato – anche culturale – e puntano su una formazione trasversale, sullo sviluppo delle soft skills e del problem solving, integrando le ultime frontiere digitali e coniugando competenze umanistiche e tecnologiche.

Dai numeri alle storie. Victor Elia Ferrari, 26enne milanese, si è laureato a luglio dello scorso anno in Critical Issues in Hospitality and Tourism Human Resources. "Da un mese lavoro come client account manager alla Chorus Life Arena di Bergamo, una sorta di CityLife di Milano, ma in chiave bergamasca – racconta –. Durante gli anni all’università lavoravo come cameriere al Bulgari Hotel, in un’area legata all’hospitality. Ho fatto parte anche del comitato delle Universiadi di Torino 2025. Ricordo molto bene un’esperienza significativa durante il mio percorso in Iulm: ci venne chiesto di sviluppare da zero un progetto per l’apertura di un nuovo hotel a Parigi. Inoltre, il job lab con Accor Academy ha rappresentato un importante ponte relazionale che mi ha portato a uno stage in diversi hotel della catena in Europa". Virginia Lupo, 34 anni, ha frequentato nel 2017 il corso di laurea magistrale in Arti, patrimoni e mercati. Oggi è assistente della direttrice alla Gam (Galleria d’Arte Moderna) di Torino.

"La parte più utile degli studi in Iulm per il mio lavoro attuale è stata quella pratica – spiega –: le visite alle mostre, da cui partivamo per ideare una nuova esposizione, riorganizzando le opere secondo la nostra visione. Realizzare un progetto di mostra ti mette subito alla prova. Fondamentale anche lo stage alla Triennale di Milano". Vittoria Saini si è laureata lo scorso anno in Moda e industrie creative, con una tesi intitolata: “Confronto tra generazioni e come vedono l’utilizzo del vintage”. Dal 2020 lavora come vintage hunter, occupandosi della ricerca e vendita di capi e accessori vintage e second-hand, sia online che per il suo archivio personale. È anche consulente per la ricerca di tessuti d’archivio.

"I brand cercano spesso una stampa particolare o un tessuto vintage. Noi andiamo negli archivi per vedere se esiste qualcosa di riproponibile – racconta –. La Iulm è stata molto utile perché offre un ventaglio di materie che, all’inizio, possono sembrare fuori contesto – come Diritto o Economia – ma non lo sono affatto. Ho capito quanto sia importante, ad esempio, partire da un budget prima di fare ricerca sui tessuti per un brand. O conoscere le basi di Diritto e Sociologia della moda. Servono sia le conoscenze teoriche che quelle pratiche: Iulm mi ha fornito entrambe".