SIMONA BALLATORE
Scuole

I corsi più gettonati. Economia la preferita. Più studentesse nelle aree scientifiche

Si accorcia il gap di genere, ma restano i divari in ingegneria e informatica. Cresce la domanda anche nelle facoltà dedicate a Educazione e Formazione.

Studenti nei chiostri della Statale di Milano, in via Festa del Perdono

Studenti nei chiostri della Statale di Milano, in via Festa del Perdono

Cresce la popolazione degli universitari: l’inverno demografico qui non si è ancora fatto sentire. Gli immatricolati nell’anno accademico 2024/25 sono 340.988, erano 323.105 due anni fa e 323.715 nel 2023/24.

Traina Economia che - con 51.944 nuovi studenti - è la facoltà maggiormente scelta dagli studenti italiani, seguita dal settore medico-farmaceutico (41.929) e dall’Ingegneria industriale e dell’informazione (41.599 matricole). Si registra una flessione per l’area linguistica che passa da 15.860 new entry a 14.753 e una leggera contrazione per Arte e Design (11.818 matricole contro le 11.786 di un anno fa).

A scattare la fotografia degli immatricolati è l’Ufficio di Statistica del Ministero dell’Università e della Ricerca. L’ultima rilevazione è del mese di marzo.

Cresce l’area dedicata alla Formazione e all’Educazione: quest’anno è stata scelta da 17.437 persone, con una netta prevalenza femminile (16.357). Conta oltre duemila matricole in più ed è un buon segno visto che i servizi - soprattutto per l’infanzia - hanno sempre più bisogno di educatori. Anche l’ambito letterario e umanistico registra un segno in più, contando 15.908 nuove matricole (300 in più rispetto a un anno fa).

Aumentano le studentesse che passano dalle 180.003 del 2022/23 alle 190.758 di quest’anno. I loro compagni sono 150.230 (erano 141.997 nel 2024 e 143.123 due anni fa) anche se in alcuni ambiti il gap di genere è ancora ampio. Soprattutto in Ingegneria industriale e dell’informazione: sono 41.599 gli immatricolati, 30.916 studenti e 10.683 studentesse. Analizzando il gruppo disciplinare scientifico il sorpasso invece c’è stato, con le ragazze che hanno guadagnato terreno: quest’anno sono 19.884 contro 12.954 colleghi uomini. L’Ufficio di Statistica ha da poco pubblicato anche un focus sulle carriere femminili in ambito accademico. "La distribuzione per genere e area di studio evidenzia che gli ambiti disciplinari non sono neutri rispetto alle scelte effettuate dagli studenti e dalle studentesse – si legge nel dossier –. Nell’anno accademico 2023/2024, su 1.960.821 iscritti ai corsi di laurea, le studentesse rappresentano oltre la metà della popolazione studentesca, sia a livello complessivo (56,7%) sia nella maggior parte degli ambiti disciplinari. Sono confermati gli estremi della distribuzione: la percentuale più elevata di iscritte si riscontra nell’area tradizionalmente scelta dalle studentesse “Humanities and the Arts (H)” (78,6%), mentre quella più bassa si registra ancora una volta nell’area “Engineering and Technology (ET)” ed è pari al 27,9%. All’interno dell’ambito ET si osserva un ulteriore picco negativo per le studentesse iscritte a corsi di “Information and communication technologies (ICTs)”, dove la percentuale si riduce al 16,7%".

La percentuale degli immatricolati che sceglie l’area Stem oscilla intorno al 30%. Rispetto al totale degli immatricolati nei corsi dell’area Stem, le donne costituiscono il 38,3%. E accorciano le distanze: "Le immatricolazioni femminili sono cresciute del 32% negli ultimi dieci anni - si conferma nel report -, con un ritmo superiore sia a quello delle immatricolazioni maschili, pari a +25%, sia a quello delle immatricolazioni femminili nei percorsi non Stem".