ANDREA SPINELLI
Eventi e fiere

È la notte dei romantici: "Esaltati e spaventati da questo stadio pieno"

Romantici d’Italia, unitevi. In autunno i Modà tornano a soffiare il loro venti di passione nel cuore d’acciaio e...

Romantici d’Italia, unitevi. In autunno i Modà tornano a soffiare il loro venti di passione nel cuore d’acciaio e...

Romantici d’Italia, unitevi. In autunno i Modà tornano a soffiare il loro venti di passione nel cuore d’acciaio e...

Romantici d’Italia, unitevi. In autunno i Modà tornano a soffiare il loro venti di passione nel cuore d’acciaio e cemento delle arene, ma prima si regalano una notte da incorniciare tra gli spalti del “Meazza”. Appuntamento il 12 giugno con quella che per Francesco “Kekko” Silvestre & Co. è una sfida che si rinnova. "Un obiettivo del genere per noi non rappresenta certo un punto d’arrivo, perché sappiamo benissimo che la nostra dimensione è un’altra, quella dei palasport" mette avanti le mani il frontman del quintetto milanese.

"Il risultato, però, inorgoglisce dandoci la consapevolezza di aver lavorato bene. Se, al netto dei ‘down’ che qualsiasi gruppo incontra nell’arco della propria carriera, dopo vent’anni di canzoni siamo ancora in condizione di suonare a San Siro vuol dire che è valsa la pena sacrificarci e soffrire per provare a tornare ad essere quelli di prima".

Una Notte dei Romantici più che romantica.

"Indimenticabile, direi. Visto che al nostro doppio San Siro del 2016 seguì una discesa verso i palasport e i teatri accompagnata, nel mio caso, da uno stato depressivo così profondo da indurmi quasi al ritiro".

Poi cos’è successo?

"Contro il mio volere, casa discografica e promoter hanno annunciato questo stadio. Lì per lì gli ho dato dei pazzi, accusandoli di volere la mia rovina definitiva, poi però, davanti ai dati di prevendita, mi sono reso conto che non avevo capito niente e che avrei dovuto imparare a fidarmi un po’ più degli altri. Ora mi sento esaltato e spaventato, perché passare dal teatro allo stadio è avvincente, ma non proprio una passeggiata".

Davanti ad una risposta del genere, il 22° posto a Sanremo di “Non ti dimentico” significa che le classifiche del Festival lasciano il tempo che trovano?

"Più che le classifiche di Sanremo, lasciano il tempo che trovano quelle della discografia. Oggi tutti sembrano Michael Jackson o i Beatles, ma quando vai a vedere le prevendite dei loro concerti trovi dei buchi imbarazzanti. La foto, purtroppo, di un sistema forzato che non va da nessuna parte. Credo che la musica vera sia quella che piace alla gente e non quella che il sistema vuol farci credere piaccia alla gente. C’è gente, pure brava, che in pochi mesi passa dalla propria cameretta allo stadio e poi impazzisce perché non è pronta ad affrontare le aspettative che questo comporta. Un vero peccato, perché in giro di ragazzi talentuosi ce ne sono tanti".

È un mondo difficile.

"Da tifoso del Napoli, per assistere agli incontri degli azzurri devo saltare da Sky a Dazn a Prime spendendo qualcosa come 90 euro al mese. Com’è possibile che, grazie alle piattaforme, con soli 11 euro possa ascoltare tutta la musica del mondo? Questo è il paradosso di un settore devastato dallo streaming che ai musicisti lascia poco o niente. Grazie al cielo, però, chi ha seminato bene può raccogliere frutti dal live".

A San Siro ci saranno delle sorprese?

"Ci saranno amici entrati nella storia dei Modà che ci piace avere con noi sul palco in un giorno di festa come questo. Non ospiti famosi però (anche perché quando non sono stato bene sono spariti tutti). Grazie al cielo, possiamo ancora riempire San Siro senza bisogno di ricorrere a duetti eclatanti".

An.Spi.