Elezioni regionali, Massimo Sertori rieletto. "Qui la Lega è tornata il primo partito"

Sondrio, è l'unico valtellinese ad avercela fatta. "Vittoria nient'affatto scontata, premiata la politica del fare"

Sondrio, 14 febbraio 2023 - "Sono ancora frastornato dai risultati. Non è stata un’impresa scontata. È stato un grande successo di squadra, come dice il presidente Attilio Fontana. Abbiamo scalato la montagna, in Valtellina, ma che montagna: l’Everest. Al 25 settembre, alle elezioni politiche, andò male, nettamente superati da FdI. Solo un mese fa, poi, eravamo sotto di 11 punti ai colleghi di centrodestra. Il nome Sertori, in Valtellina, ha trascinato la Lega a un’importante affermazione. Siamo il primo partito. Ne sono orgoglioso...”.

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A neppure 24 ore dall’esito delle urne, con la brillante performance in Regione Lombardia, Massimo Sertori, 55 anni, si gusta la straordinaria rielezione al Pirellone, unico valtellinese ad avercela fatta. "È il mio secondo mandato - ricorda Sertori, 56 anni il prossimo 11 marzo, e un bottino personale di poco inferiore alle 8mila preferenze -. Sono reduce, infatti, dall’incarico di assessore ai Piccoli Comuni, Enti locali e Montagna, Politiche energetiche e rapporti con la Svizzera e province autonome. Ritengo che i valtellinesi e i valchiavennaschi abbiano voluto premiare la politica del fare. Io, come i miei convalligiani, ho nel Dna il cromosoma del lavorare molto e parlare poco. Fa parte del mio patrimonio genetico. Un segnale, la mia vittoria e quella della Lega, per la politica di oggi”. “Se segui questa linea, se lavori, invece di urlare, per la comunità che rappresenti poi vieni premiato dalla gente - aggiunge -. Ed è la mia aspirazione anche per il domani. Voglio continuare nel solco tracciato in questi anni di forte impegno in Regione”. Non avrebbe voglia di un’esperienza diversa, di un differente assessorato? “Deciderà il presidente Fontana. L’importante, qualsiasi assessorato sarà, è potere essere messo nelle condizioni di rendermi utile, innanzitutto, per le comunità che mi hanno dato ancora la loro fiducia”.

Anche in provincia di Sondrio ci sono tante questioni che esigono, dalla classe politica, un impegno ancora maggiore: basti pensare alla sanità e ai trasporti ferroviari. Se non migliorati, in tempo, possono rappresentare un boomerang in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Cosa serve? “Siamo nella direzione giusta - afferma Sertori, originario di Ponte in Valtellina e dal 2009 al 2014 presidente della Provincia di Sondrio, prima dunque dell’avvento della tanto criticata legge Del Rio - ma c’è la consapevolezza che c’è molto da fare. Trasporti, sanità: in campagna elettorale non mi sono sottratto dall’affrontare questi e altri delicati temi. Con onestà ho altresì detto di non possedere la bacchetta magica per risolvere tutti e subito i problemi. Ma con metodo e costanza si può provare a farcela. E Valtellina e Valchiavenna hanno ora straordinarie opportunità con le leggi sull’idroelettrico, le Olimpiadi invernali e i rapporti con le confinanti regioni svizzere. Userò, come sempre, il metodo dei montanari per affrontare le montagne: passo giusto, con umiltà”.

E la famiglia - oggi è anche San Valentino - non la reclama ? “La mia vera forza è la mia famiglia, mia moglie Daniela, le mie due splendide figlie, mi sostengono da sempre nell’impegno politico, anche con l’impresa della mia famiglia d’origine con la quale continuo a lavorare. È un’azienda che oggi conta 260 dipendenti, nel campo delle telecomunicazioni, lavoriamo in tutto il Nord Italia. Oggi ne fanno parte anche i nipoti. E contribuisco pure io a mandarla avanti, dedicandomi tante ore, quasi tutti i giorni”.