SARA BALDINI
Cronaca

TraMonti d’Arte racconta i mille volti del lupo

Da giovedì al 25 ottobre il lupo non farà paura ma… cultura grazie alle proposte di TraMonti d’Arte, il...

Tiziano Maffezzini presidente di Uncem Lombardia «Parleremo del lupo compresi i danni provocati»

Tiziano Maffezzini presidente di Uncem Lombardia «Parleremo del lupo compresi i danni provocati»

Da giovedì al 25 ottobre il lupo non farà paura ma… cultura grazie alle proposte di TraMonti d’Arte, il festival della Comunità Montana Valtellina di Sondrio presentato ieri. L’edizione 2025 sarà tutta all’insegna del predatore. Molto ricco e variegato il ventaglio delle proposte (tutte gratuite) che si terranno nella cornice dei paesaggi del mandamento di Sondrio e che vedono come partners i Comuni di Albosaggia, Berbenno, Caiolo, Castione, Chiuro, Montagna, Poggiridenti, Ponte, Spriana e Tresivio e la collaborazione del Parco dello Stelvio e del Sistema bibliotecario della Valtellina. Il via giovedì sera nella piazza del Comune di Caiolo con "Cose da lupi" di Zanubrio Marionettes, per poi fare la conoscenza con tanti altri lupi, a rappresentare altrettante prospettive e sensibilità.

"Incontreremo installazioni spaventose e il lupo cattivo delle fiabe, più o meno rivisitate, passeremo per alcuni autori classici come Sergej Prokofiev (la fiaba musicale "Pierino e il lupo" che l’Orchestra di Fiati della Valtellina porterà tra i prati di Polaggia,) e John Barry ("Balla coi lupi"), ascolteremo "classici contemporanei" della letteratura per l’infanzia, e poi troveremo lupi che si fanno metafora di emozioni, paure, realtà differenti e pretesto per affrontare temi legati, ad esempio, alla condizione femminile o alla dimensione selvatica" ha spiegato Francesco Ghilotti dell’Ufficio Cultura della Cm. Ci sarà anche spazio anche per la conoscenza di questo carnivoro, grazie a biologi esperti e laboratori ad hoc. "Parleremo del suo comportamento e della sua recente espansione – ha sottolineato il presidente dell’ente Tiziano Maffezzini – senza tralasciare i danni al patrimonio, con analisi di dati alpini e locali". Il lupo archetipico, il lupo culturale e il lupo reale, insomma, perché TraMonti d’Arte ancora prima di prendere il via ha già fatto aggrottare le sopracciglia a chi ha visto nella scelta del tema 2025 da parte della Cm una sorta di "beatificazione" dell’animale che tanti allevatori ha messo in ginocchio.

S.B.