
La cerimonia davanti alla questura nell’anniversario della scomparsa di Giovanni Palatucci medaglia d’oro al merito civile
Due momenti toccanti, dedicati al ricordo, ieri mattina a Sondrio: prima davanti alla Questura, in occasione dell’anniversario della morte, avvenuta il 10 febbraio di 80 anni fa a Dachau, di Giovanni Palatucci, già questore di Fiume, medaglia d’oro al merito civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni“; poco più tardi e poco distante, al Parco della Rimembranza, la deposizione di una corona nel ricordo delle vittime delle foibe, degli esuli fiumani, istriani e dalmati sotto la targa affissa nel 2019 sul muro che delimita il lato nord dell’area verde.
Un momento solenne che vedrà un seguito sabato alla biblioteca civica Pio Rajna dove alle 17 si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “Goli Otok, l’isola degli orrori“, a cura dell’Unione degli Istriani.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2021 dal Comune di Sondrio con l’Unione degli Istriani per la promozione di eventi per favorire la conoscenza della tragedia avvenuta sul fronte orientale, in particolare tra i giovani. A introdurre la mostra sarà Stefano Piotto, storico e professore di Storia delle relazioni internazionali alla Mib Trieste School of Management, alla presenza degli assessori comunali Marcella Fratta e Simone Del Marco, del senatore Roberto Menia, primo firmatario della legge che nel 2004 ha istituito il Giorno del ricordo, del presidente e del coordinatore regionale dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota e Lorenzo Galli.
La mostra documenta la storia del campo di rieducazione politica istituito dal dittatore dell’ex Jugoslavia Tito su un’isola deserta del medio Adriatico, Goli Otok, dove dal 1948 al 1956 furono imprigionati in condizioni disumane oltre trentamila oppositori del regime, tra cui centinaia di italiani. Costituita da pannelli illustrativi con fotografie di Ivo Saglietti e testi di Matteo Carnieletto e Massimiliano Lacota, la mostra è arricchita da una toccante videotestimonianza.
Sara Baldini