FULVIO DOMENICO D'ERI
Cronaca

Opere olimpiche pronte dopo i giochi, la bacchettata di Aci: "Umiliata la Valtellina”

Il presidente provinciale del sodalizio Andrea Mariani: “Sono state privilegiati interventi scollegati dalle esigenze del territorio”

Lunghe code sulla Statale 38 in zona Sassella alle porte del capoluogo valtellinese

Lunghe code sulla Statale 38 in zona Sassella alle porte del capoluogo valtellinese

Sondrio, 22 agosto 2025 – Le Olimpiadi invernali e i ritardi nelle infrastrutture tengono sempre banco in Valtellina. Anche Aci Sondrio esprime amarezza per la lentezza nella realizzazione dei due svincoli sondriesi, quello della Sassella e quello del Trippi, che, secondo il nuovo programma pubblicato da Open, entreranno in funzione solo nel 2027.

“L’Automobile club Sondrio esprime profonda amarezza nel constatare che, nonostante le reiterate segnalazioni, richieste e proposte avanzate fin dal 2022, le opere viabilistiche fondamentali per il comprensorio di Sondrio, lo svincolo della Sassella e la tangenziale dei Trippi – dice il presidente del sodalizio Andrea Mariani –, verranno, forse, realizzate non prima del 2027, ovvero un anno dopo la conclusione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Fin dal principio Aci Sondrio ha evidenziato con chiarezza, da un lato la necessità di inserire queste infrastrutture tra le priorità progettuali e realizzative legate all’evento olimpico, come pubblicamente risultante dai pareri espressi nelle varie conferenze indette dalla Amministrazione provinciale di Sondrio, sottolineandone l’importanza strategica per il territorio, per la sicurezza della circolazione e per la qualità della vita dei cittadini, dall’altro, con altrettanta chiarezza e schiettezza, ha da subito rimarcato le criticità progettuali e le incongruenze che, in concorso, hanno portato al risultato che oggi è a tutti noto”.

Le indicazioni “erano precise, concrete e orientate a un vero beneficio per la comunità locale. Purtroppo, le scelte operate dalla politica hanno privilegiato forzature e interventi spesso scollegati dalle reali esigenze del territorio, finalizzati più a rispettare scadenze e logiche esterne che a lasciare un’eredità utile e duratura alla Valtellina. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’opportunità storica sprecata, che lascia Sondrio e il suo comprensorio con infrastrutture inadeguate e promesse rinviate”.

Aci Sondrio rimarca con forza che “se si fosse dato ascolto alle proposte tecniche e razionali espresse fin dal 2022 da parte di chi conosce il territorio e le sue criticità, peraltro supportate da precisi studi del Politecnico di Milano, oggi non ci troveremmo a questo punto”. Per il sodalizio la “Valtellina non meritava queste umiliazioni”.