ANDREA GIANNI
Cronaca

L’incubo di una dottoressa, salvata dal cane da una tentata violenza. Ora la nuova denuncia: “Mi segue, ho paura e indica il mio ciondolo con il simbolo ebraico”

L’aggressione sessuale lo scorso novembre in giardino nella casa a Castelveccana, nel Varesotto, Nessuna misura nei confronti del vicino di casa. originario del Marocco, indagato a piede libero. “Codice rosso ma zero tutele”

La tentata violenza è avvenuta lo scorso 23 novembre è stata ripresa dalle telecamere

La tentata violenza è avvenuta lo scorso 23 novembre è stata ripresa dalle telecamere

Milano, 22 agosto 2025 –  Gli appelli per ottenere una misura cautelare in grado di tenere lontano l’uomo che avrebbe tentato di violentarla sono caduti nel vuoto, così come le istanze alla Procura, e la vittima continua a vivere un incubo.

Proseguono gli incontri all’apparenza casuali duranti i quali lui la fissa con “sguardi di sfida che mi terrorizzano sempre di più”, arrivando anche a indicare il “simbolo ebraico” che la donna porta al collo. Episodi al centro di una nuova denuncia presentata ai carabinieri per i reati di minaccia e atti persecutori da parte di G.F., medico milanese di 51 anni che da qualche tempo abita a Castelveccana, nel Varesotto, dove si è trasferita per stare accanto alla figlia con gravi problemi di salute. Lo scorso 23 novembre, come raccontato dal Giorno, ha subito nel giardino della villetta un’aggressione sessuale (ripresa dalle telecamere) da parte di un vicino di casa, un 53enne originario del Marocco, con cui aveva appuntamento per un lavoro nel giardino. Si è salvata grazie all’intervento del suo cane e della colf, ma le molestie sarebbero proseguite anche dopo la sua denuncia, perché l’uomo le avrebbe inviato messaggi vocali con altri numeri, l’avrebbe spiata nascondendosi dietro una siepe e costringendola a vivere nella paura.

L’uomo è indagato a piede libero per violenza sessuale, e da allora la dottoressa chiede che vengano presi provvedimenti per impedirgli di avvicinarsi a lei e alla sua abitazione nell’ambito di un procedimento trattato dalla Procura di Varese come codice rosso. “In un paese normale una donna che subisce un tentativo di violenza ampiamente documentato non dovrebbe essere lasciata sola dalle istituzioni”, ha spiegato il legale della vittima, l’avvocato Piero Porciani. La 51enne si è anche rivolta a un centro antiviolenza ed è seguita da psichiatri che hanno riscontrato i “sintomi tipici del disturbo post traumatico da stress”. Nei giorni scorsi ha presentato una nuova denuncia ai carabinieri di Varese, segnalando la “continua paura per la mia incolumità”. Se lo è trovato infatti davanti per strada, dove ha continuato a fissarla, e poi al supermercato per due volte nei giorni successivi. “Si è fermato davanti alle casse e mi ha fissata – spiega – poi è uscito senza comprare nulla”. Lo ha incrociato, poi, in una pizzeria della zona. “Si è seduto all’ingresso ed è stato lì in quella posizione per 20 minuti senza nemmeno ordinare una pizza”, denuncia. La stessa sera, rientrata a casa, se lo è ritrovato davanti per strada, all’apparenza impegnato in una telefonata fuori dalla sua abitazione poco lontana, “come se mi avesse aspettata”. Il timore è che “il tutto sia anche fomentato dalla mia fede religiosa ebraica”, ha denunciato riferendosi ad alcuni episodi, durante i quali l’uomo avrebbe indicato il ciondolo che la dottoressa porta al collo.