
Negozio svaligiato, carabinieri in azione
Non c’era neppure il rischio di pagare più del dovuto. Con le monete della ciotola, si poteva prendere "il resto". Perché lì funzionava così: si spingeva il portone, si sceglievano mieli, farine, biscotti, talvolta la frutta e si lasciava il corrispettivo in denaro. Un’offerta, sostanzialmente, per questa spesa-fai-da-te che da anni rappresentava la cifra della retrostante azienda agricola o, se si preferisce, l’appendice commerciale di quest’ultima.
Rappresentava, perché quando la fiducia viene tradita, si alzano le difese e con gli effetti di questa diffidenza si trovano poi, proprio malgrado, a fare i conti anche le persone che si sono sempre comportate e si comportano bene. E invece, sul bell’ingresso in legno della sede che sorge dove un tempo c’era la latteria del paese in via Piazzi, celebre astronomo cui Ponte, tra i tanti cittadini illustri, ha dato i natali, campeggia un cartello che spiega tutto.
"Ci scusiamo con il portone chiuso, con tutti i clienti onesti che hanno sempre apprezzato la fiducia reciproca, ma il negozio è stato svaligiato in pieno giorno e il nostro lavoro disprezzato – si legge - Apriamo il portone solo se ci siamo. Garantiamo l’apertura martedì - giovedì – sabato dalle 10 alle 12. Una decisione inevitabile per il giovane enologo Lorenzo Mazzucconi, titolare della realtà - oltre al vino, l’allevamento di polli, asini e pecore, un centinaio di alveari e la coltura di sementi autoctone - avviata una decina d’anni fa (allora era la più piccola azienda vinicola della Valtellina) con il socio Alessandro Aldisquarcina con l’obiettivo di portare avanti un’azienda agricola autosufficiente.
Delusione e sconcerto serpeggiano anche tra gli abitanti del borgo. Guida turistica e attore, Maurizio Zucchi è dispiaciuto per quanto accaduto a "quello che da anni dicevo fosse il simbolo che il mio paese era speciale. Un altro pezzo di civiltà e anima che se ne va, un clima che peggiora". "Una realtà piccola, semplice, che però parla a voce alta di fiducia, serenità, civiltà. Un chiaro patto, sebbene mai sbandierato, tra clienti ed esercenti - aggiunge Angela Moltoni - Sebbene a molti possa sembrare una piccola cosa, di fronte ai drammi di portata ben più ampia che ci affliggono, non posso fare a meno di viverlo come uno sgarbo a tutti noi, una ferita, un ulteriore colpo alla vivibilità di questo mondo".