
L’operazione condotta dalla Squadra Mobile con rinforzi di altri settori della Questura
Un’arma da guerra e che arma da guerra. I tre giovani pusher arrestati in flagranza ieri mattina nei boschi di Sirta, territorio comunale di Forcola, dagli agenti della Squadra Mobile del commissario capo Francesco Castaldo, dormivano con una PPSH41, mitragliatore russo della Seconda guerra mondiale a portata di mano, pronti ad imbracciarlo in caso di visite sgradite di Forze dell’ordine o rivali nella spartizione delle zone di spaccio. Non ne hanno avuto il tempo.
La "spedizione" di tutta la squadra della Mobile, con pure rinforzi di operatori di altri settori della Questura, li ha sorpresi alle luci dell’alba, mentre questi ancora dormivano all’aperto, sdraiati su un telo di plastica nel bosco, a un centinaio di metri in linea d’aria dalla strada. Da lì, in posizione rialzata, potevano, senza essere scorti, avvistare sia i clienti cui comunicavano la propria posizione via telefono, sia eventuali controlli. Nel bivacco dei tre pusher di Sirta, giovanissimi irregolari sul territorio e con precedenti specifici, sono stati sequestrati 300 grammi di cocaina, 66 di eroina e 25 hashish oltre a tutto il materiale per confezionare le dosi da cedere, telefoni cellulari e banconote – euro e franchi svizzeri – per un valore complessivo di 6.600 euro. Gli agenti, una ventina in tutto, immaginando che gli spacciatori potessero essere armati, indossavano tutti i giubbetti antiproiettile, ma mai avrebbero immaginato di trovare addirittura un mitra.
"È la prima volta che la Mobile effettua un sequestro di questo tipo – ha confermato il commissario capo, Francesco Castaldo – Per di più parliamo di un’arma da guerra perfettamente conservata, idonea all’uso, pericolosissima e micidiale con un caricatore con 71 cartucce di cui 12 inserite e altre munizioni sparse. Ciò la dice lunga sulla pericolosità di queste bande di extracomunitari, dell’escalation di violenza per dividersi il territorio dello spaccio o difendere le proprie posizioni nei boschi valtellinesi, ma anche per difendersi dalle forze dell’ordine". È innegabile che la sparatoria nei boschi sopra Postalesio di martedì notte e la scoperta del mitragliatore a Sirta rappresentino duri colpi alla cosiddetta “sicurezza percepita“. Al riguardo il questore di Sondrio Sabato Riccio è intervenuto per garantire che "la presenza dello Stato in questo territorio è costante e determinata e nessuna zona verrà lasciata abbandonata all’illegalità".