SARA BALDINI
Cronaca

Tragedia di Delebio, Francesco Petrone e la fucilata all’artigiano davanti al figlio. “Siamo tutti sotto choc”

L’ex dipendente della Carcano si è tolto la vita con una pistola Beretta: 90 anni, appassionato di caccia, era molto conosciuto in paese. Vivo per miracolo l’imprenditore di Piantedo raggiunto da un proiettile

L'intervento dei carabinieri nella villetta di Delebio teatro della sparatoria

L'intervento dei carabinieri nella villetta di Delebio teatro della sparatoria

Delebio (Sondrio) – Quanto accaduto stupisce ancora di più, perché da tempo aveva pure evidenti problemi di deambulazione. In paese lo conoscevano tutti, ex dipendente - come tanti, a Delebio - della Carcano e appassionato cacciatore. In casa, ancora diverse doppiette legalmente detenute ed è stato proprio imbracciando una di queste che, Francesco Petrone, classe 1935, ha scritto l’ultima pagina della sua vita.

Approfondisci:

Il dramma di Francesco Petrone a Delebio: la quiete spezzata a 90 anni, le fucilate agli operai, il rimorso e la scelta di farla finita

Il dramma di Francesco Petrone a Delebio: la quiete spezzata a 90 anni, le fucilate agli operai, il rimorso e la scelta di farla finita

A pochi metri dalla sua abitazione, in quello stretto vicolo Monticelli che sbuca su via Stelvio, la vecchia Statale 38 che fino a non troppi anni fa tagliava in due il Comune più multietnico della Valle, la vita dell’anziano era diventata un inferno. Meglio, gliel’avevano trasformata in un incubo non più sopportabile i lavori di ristrutturazione di uno stabile adiacente al suo. Rumori, polvere, via vai. E discussioni, parecchie, con Italo A. di Piantedo, titolare di una ditta artigiana e proprietario dell’edificio su cui anche ieri stava lavorando insieme a un collaboratore, imbianchino.

Approfondisci:

Il dramma di Francesco Petrone a Delebio: la quiete spezzata a 90 anni, le fucilate agli operai, il rimorso e la scelta di farla finita

Il dramma di Francesco Petrone a Delebio: la quiete spezzata a 90 anni, le fucilate agli operai, il rimorso e la scelta di farla finita

Chissà, forse dopo la tranquillità dei giorni di Pasqua e Pasquetta, è stata la ripresa del cantiere a infastidire ancora di più l’anziano, di certo in cortile sono volate parole grosse, parole che tuttavia non hanno spento il malcontento di Petrone, il quale ha dunque pensato di “risolvere“ in un altro modo. Sparando ai due uomini. Erano passate da poco le 14.30. La peggio l’ha avuta Italo A. che, colpito alla tempia, davvero per una questione di millimetri non ha avuto conseguenze fatali. Meglio è andata al suo collaboratore, ferito soltanto di striscio. Fortunatamente illeso anche il figlio 21enne dell’artigiano di Piantedo, che si trovava sul posto, lo stesso dove il padre poco dopo essere stato colpito si è accasciato al suolo.

È a quel punto che Petrone deve aver creduto di aver compiuto l’irreparabile e, sconvolto, si è sparato con una Beretta 7.65 che aveva in casa. Insieme ai soccorsi, sul posto a ricostruire quanto accaduto i Carabinieri della Compagnia di Chiavenna. Il cadavere di Petrone è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Sondalo dove il procuratore ha disposto l’esame esterno. Effettuata anche la prova dello stub, il test per rilevare i residui di sparo su mani o vestiti.