
Un gruppo di studenti universitari Sono 9.056 i i bergamaschi che affronteranno la prima prova scritta d’italiano comune a tutti gli indirizzi
Bergamo – L’attesa è finita. Oggi si torna in aula per la prova di maturità. Sono 9.056 gli studenti bergamaschi che affronteranno la prima prova scritta. Si tratta della cosiddetta generazione Covid, ragazzi nati nel 2006 che nel 2020 avevano 13 anni e il mondo chiuso davanti a loro. Non per scelta, ma per necessità. Giovani che avevano sostenuto l’esame di terza media da soli, in casa davanti a una webcam.
La maturità inizia alle 8,30, con la prova di italiano comune a tutti gli studenti. “Sono giorni particolari, di ansia e ripasso”, spiega un gruppo di studenti del liceo scientifico Lussana di Bergamo. Flavio Petrarota ha 19 anni, frequenta il liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Bisceglie in Puglia, indirizzo di Scienze applicate, e oggi sosterrà la prima prova di maturità non in un’aula della sua scuola, ma nelle stanze dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove ha trascorso gli ultimi mesi dopo un trapianto di midollo osseo dopo la diagnosi di leucemia.
Lezioni in Dad, prove Invalsi, verifiche. Tutto reso possibile dalla scuola d’origine e dalla scuola in ospedale, coordinata dall’Isis Belotti di Bergamo che ha fatto rete con i colleghi pugliesi per costruire per lui un percorso personalizzato. “Quando combatti certe battaglie, tutto il resto fa meno paura. Sono concentrato e tranquillo”, si limita a dire Flavio, il cui prossimo obiettivo è di studiare Medicina e diventare medico. Tra i maturandi ci sono anche due detenuti del carcere di Bergamo, studenti dell’Alfredo Sonzogni di Nembro, indirizzo enogastronomia, che si occupa dell’istruzione superiore all’interno della casa circondariale di Bergamo nei settori maschili. “L’istruzione – sottolinea Antonina D’Onofrio, direttrice del carcere di Bergamo – consente al detenuto il reinserimento sociale”. In Bergamasca sono 227 le commissioni su 134 sedi, tutte coperte.