FULVIO DOMENICO D'ERI
Cronaca

Beneficenza in quota . Everesting Stelvio . La ciclista Palfrader fa il bis degli ottomila

Bormio, raccolti i fondi a favore dell’associazione Siro Mauro .

In maglia bianca Sara Palfrader Ha scalato il passo alpino tante volte quante ne bastano per raggiungere gli 8.848 metri della montagna più alta al mondo

In maglia bianca Sara Palfrader Ha scalato il passo alpino tante volte quante ne bastano per raggiungere gli 8.848 metri della montagna più alta al mondo

"È stato un gran successo, non me l’aspettavo proprio, ringrazio tutti quanti hanno messo il loro mattoncino per far sì che la giornata fosse davvero indimenticabile…". È ancora emozionata Sarah Palfrader che, dopo il pieno successo dell’edizione 2024 (con ben 20.000 euro donati all’ospedale di Sondrio – reparto di Medicina nucleare diretto dal dottor Claudio Barbonetti), ha voluto cimentarsi una seconda volta nell’Everesting Stelvio, salire in bici sul passo alpino tante volte quante ne bastano per raggiungere gli 8.848 metri della montagna più alta del mondo. Tutto a scopo benefico, questa volta in favore dell’Associazione Siro Mauro per le cure palliative. "Al Golf Club Bormio (che ringrazio per l’ospitalità), ad accoglierci dopo l’ultima ascesa e discesa dallo Stelvio e quindi ad impresa raggiunta, c’è stata veramente tantissima gente, incredibile. È bello vedere come il lavoro di insieme possa portare a grandi risultati. Ieri ho avuto al mio fianco Daniele Schena (ciclista), Michele Antonioli (ex atleta della nazionale di short track), Marco Rainolter e il giovanissimo Clemente Pozzi. E poi alla giornata ci sono stati tanti atleti della zona: da Pietro Zazzi a Martina Valcepina ad Alessio Martinelli. Ringrazio tutti, in particolare il mio team (Anna Lanfranchi, Donatella Valzer, Ivana Motta e Monica Pedrana) e Alberto Confortola, il mio maestro di Tai Chi". Tutto vome è nato? "Mi hanno detto: dai Sarah, non possiamo mollare, dopo l’esperienza dell’anno scorso…". E così è nato "PedalAyuda", un progetto di natura solidale voluto da un gruppo di amici per dare continuità alla generosità e alla sensibilità che la gente ha sempre manifestato in queste occasioni. PedalAyuda si prefigge, anche attraverso lo sport, di creare opportunità di aiuto al prossimo. L’obiettivo era quello di raccogliere i 17.500 euro necessari ad acquistare un’auto da donare all’associazione Siro Mauro per le cure palliative. Obiettivo centrato. "I conti li stiamo ancora facendo, ma da una prima impressione abbiamo centrato l’obiettivo. Se ci saranno soldi in più, mi piacerebbe usarli per finire il progetto iniziato l’anno scorso a Sondrio con Barbonetti per completare la sala d’attesa per chi deve fare la Pet". Dal punto di vista sportivo c’è stata qualche difficoltà? "Il freddo, che a me non piace, ci ha messi alla prova. Un po’ una metafora della vita: lo sport aiuta, coi suoi valori e insegnamenti, a superare i momenti difficili". Fulvio D’Eri