
Graziano Gallusi e Patrizia Spadaccini durante il viaggio verso il Nord
Crema, 20 luglio 2025 - Sono arrivati. Nel primo pomeriggio di giovedì Patrizia Spadaccini e Graziano Gallusi hanno fatto il loro ingresso a Capo Nord. La coppia di ciclisti è arrivata con il loro tandem, lei olimpionica paralimpica di Crema, due ori nel ciclismo nel 1996 ad Atlanta, lui cieco di Voghera, hanno pedalato per quasi 4000 chilometri e per 19 giorni, da Venezia a Lubecca e 1396 chilometri) e poi da Lubecca a Capo Nord, altri 2200 chilometri.
“Ce l’abbiamo fatta - dice soddisfatta Patrizia. - È stata dura ma siamo riusciti in questa spettacolare impresa”. Si pensa che sia la prima coppia con una persona non vedente che percorre un così alto numero di chilometri in tandem. Ma il record lascia spazio all’enorme soddisfazione di aver completato il percorso. Patrizia Spadaccini era subentrata alla persona che avrebbe dovuto accompagnare Gallusi, impossibilitata a proseguire perché vittima di un’improvvisa indisposizione. La Spadaccini aveva preso la guida del tandem e accompagnato Gallusi fino a Capo Nord. “Adesso rientriamo con il furgone dell’assistenza che ci ha seguito per questi 19 giorni. Ci vorranno cinque giorni e avremo così tempo di recuperare”. La decisione di portare Gallusi a Capo Nord in tandem a Patrizia Spadaccini era stata offerta all’improvviso.
“Mi ha scritto una cara amica di Graziano - racconta Spadaccini. – Lui doveva fare la Venezia-Lubecca con un gruppo di una ventina di ciclisti, ma la sua guida storica si è infortunata. La mia compagna di squadra mi ha girato l’appello e io ho detto sì. Sapevo cosa vuol dire restare a piedi all’ultimo: è successo anche a me. Non potevo lasciarlo solo”. Spadaccini è subentrata alla terza tappa, ha raggiunto il gruppo e ha completato con Gallusi il tratto fino a Lubecca, 1396 chilometri di distanza. Da lì i due hanno preso un traghetto e hanno ricominciato a pedalare con obiettivo il Grande Nord, attraversando la Svezia lungo la lunga e impegnativa Strada 45, per altri 2200 chilometri. “Ogni 50 chilometri circa ci fermavamo per un ristoro - spiega. - Gli svedesi sono molto ospitali: ci è capitato di essere invitati a pranzo dagli impiegati degli uffici, con una gentilezza incredibile. Qui non sono abituati a vedere ciclisti, piuttosto camminatori o motociclisti. Ma la loro accoglienza è sempre calorosa”. Cosa lascia questa avventura incredibile? “Credo sia la prima volta al mondo che una guida donna accompagna un non vedente in tandem fino a Capo Nord. Non l’avevo neppure immaginato e oggi posso dire che per me è come vincere un altro oro olimpico: quello della solidarietà”.