SARA BALDINI
Sondrio

I viticoltori di Sondrio contro i cervi: “Sono tanti e fanno troppi danni”

Petizione con cento firme presentata alla Provincia. La soluzione, per i coltivatori, è quella di applicare il Piano di controllo degli ungulati

Ci sono troppi cervi, la denuncia dei viticoltori

Ci sono troppi cervi, la denuncia dei viticoltori

Sondrio – Un centinaio di firme raccolte, a chiara dimostrazione che il problema esiste, è sentito e, almeno per il 2025, bisogna intervenire per trovare una soluzione. Anzi, la soluzione, ovvero applicare il Piano di controllo degli ungulati perché altrimenti “nell’arco di pochi anni l’intera produzione vitivinicola nell’areale di Sondrio sarà a rischio”.

È un vero e proprio Sos quello contenuto nella lettera con le sottoscrizioni indirizzata al presidente della Provincia Davide Menegola e per conoscenza a Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione italiana agricoltori. Il dito è puntato contro i cervi, “autori” di danni in tutte le stagioni dell’anno “nonostante le misure di prevenzione che ciascuno di noi mette in atto con l’approntamento di recinti elettrificati, recinzioni metalliche fisse, dissuasori acustici” scrivono i viticoltori del Sondriese, che segnalano inoltre come “sulla base degli accertamenti peritali eseguiti e del calo stimato della produzione di quest’anno, si ritiene che il numero di ungulati presenti nel nostro areale sia notevolmente aumentato rispetto all’anno precedente”.

Una proliferazione cui bisogna mettere un freno, secondo i firmatari. “Non occorre ricordare a codesta Amministrazione provinciale quanto il settore sia vitale per l’economia locale, quanto sia rappresentativo dell’immagine della Valtellina - si legge ancora -. Riteniamo che la situazione non possa continuare ad essere affrontata con risarcimenti che sono palliativi e, oltre a essere un costo per l’intera comunità dei contribuenti, coprono solo parzialmente il costo della produzione di uva perduta e in minima parte risarciscono del valore del prodotto finito. Perciò è assolutamente necessario prevenire i danni, mettendo in atto il Piano di controllo già predisposto dagli Uffici della Provincia e, per motivi a noi ignoti non attuato nell’anno in corso, con le nefaste conseguenze di cui abbiamo scritto”. I firmatari chiedono dunque “un impegno da parte dell’Amministrazione provinciale ad attuare il Piano di controllo 2025. Certi che l’intero comparto condivida le nostre preoccupazioni”.