
A cinque anni dal primo caso di Covid come sono cambiati i nostri comportamenti sociali
Milano, 7 febbraio 2025 - I due anni di pandemia Covid hanno lasciato un segno profondo nella società italiana, non solo sotto il profilo sanitario ma anche in quello sociale, politico, economico e negli usi e comportamenti di tutti i giorni. E questo a quasi cinque anni da quello ritenuto il primo caso “ufficiale” di Covid in italia, a Codogno in provincia di Lodi. A spiegare come è cambiata la nostra vita una ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Il primo caso
- La ricerca
- Quadro in chiaroscuro
- Uso internet
- Comportamenti sostenibili
- Consumi
- Tempo libero
- Shock esogeno
Il primo caso
I primi due casi italiani della pandemia vennero confermati il 30 gennaio 2020, quando due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus SARS-CoV-2 a Roma. Il 20 febbraio venne identificato quello che erroneamente sarà il paziente zero, un 38enne di Codogno. Diversi focolai però erano già presenti in alcune zone del Nord Italia come a Vo' Euganeo e nella provincia di Bergamo. Incominciando a cercare attivamente il virus -prima l'indagine mediante tampone molecolare era eseguibile sono in persone di ritorno dalla Cina-, nel giro di 3 giorni si arriva a 325 casi confermati. E' l'inizio della prima devastante ondata per l'Italia, il rsto è storia anche se recente. E molto cambierà nel nostro vivere.
La ricerca
Dopo la pandemia del Covid circa un terzo della popolazione italiana ha aumentato l'uso di internet, il tempo trascorso in casa e adottato comportamenti sostenibili. E' la sintesi della ricerca ”Behavioural Change” dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Quadro in chiaroscuro
Lo studio ha
analizzato l'impatto della pandemia dal 2021 al 202 4, intervistando in due occasioni oltre 4.500 persone. Ne è emerso un quadro in chiaroscuro: il cambiamento infatti ha riguardato in modo disomogeneo la popolazione, in particolare i giovani più degli anziani, gli uomini più delle donne, gli abitanti delle città più densamente popolate rispetto alle altre.Uso internet
Per esempio, l'uso di internet è effettivamente aumentato in modo strutturale per oltre il 37% degli intervistati nel 2024, ma se il 36% dei laureati usa di più il web per lavoro, lo fa solo il 18% dei meno istruiti. Lo iato resta anche per il tempo libero, col 43% dei laureati che usano il web per divertirsi contro il 32% di coloro che hanno un titolo di studio inferiore.
Comportamenti sostenibili
Anche i comportamenti sostenibili si sono effettivamente consolidati ma in modo disomogeneo: se nelle grandi città circa un intervistato su tre ha dichiarato di aver adottato “buone pratiche” sostenibili, il dato scende al 17% nelle zone meno densamente popolate, in particolare nelle regioni del Sud.
Consumi
Pure nei consumi si vedono dei cambiamenti. Le spese nei negozi di vicinato e per ristorazione hanno subito una diminuzione strutturale (-43% nella seconda ondata di interviste del 2024), soprattutto tra chi ha scarse condizioni economiche (-51%).
Tempo libero
Infine, anche il tempo trascorso in casa è aumentato stabilmente per oltre un intervistato su tre, ma ad aver incrementato le ore trascorse tra le mura domestiche però sono soprattutto coloro che hanno condizioni economiche precarie (+45%) e i non occupati (+43%).
Shock esogeno
"La pandemia ha agito come uno shock esogeno che ha accelerato trasformazioni già in atto, ma la sua influenza sulla popolazione è stata disomogenea. Questo evidenzia la necessità di politiche mirate a favorire l'adozione di comportamenti virtuosi e a ridurre le disuguaglianze", hanno affermato Emanuela Mora e Mario A. Maggioni, coordinatori della ricerca.