Elezioni comunali 2021: al centrosinistra Milano, Bologna e Napoli. Ballottaggio a Roma

Tripletta del centrosinistra con Sala, Manfredi e Lepore. A Roma sarà duello fra Michetti e Gualtieri. Secondo turno anche a Trieste e Torino. Crollo di M5S

Lepore, Sala e Manfredi

Lepore, Sala e Manfredi

Roma - Con la fine dello spoglio, sono arrivati i verdetti e i numeri definitivi delle elezioni amministrative 2021. A sorridere, a questa tornata elettorale, è il centrosinistra che fa triplete con la vittoria al primo turno in tre città simbolo. A Milano riconferma con una valanga di voti per Giuseppe Sala, candidato del centrosinistra e sindaco uscente. Vanno oltre il 60% Matteo Lepore a Bologna e Gaetano Manfredi a Napoli.  Si saprà dopo il ballottaggio del 16-7 ottobre il nome del nuovo sindaco della Capitale: sfida tra  Enrico Michetti (centrodestra) e  Roberto Gualtieri (centrosinistra). Fuori dal secondo turno ma con risultati personali di peso la sindaca uscente Virginia Raggi e Carlo Calenda. A Torino sfida aperta tra Stefano Lo Russo (centrosinistra) e Paolo Damilano (centrodestra).  A Trieste l'unico candidato del centrodestra in vantaggio: Roberto Di Piazza, che sfiderà tra 14 giorni il rivale di centrosinistra Francesco Russo. Per quanto riguarda le Regionali in Calabria, netta affermazione per Forza Italia e il candidato di centrodestra Roberto Occhiuto. Ma i dem festeggiano anche l'ingresso alla Camera del segretario Enrico Letta che vince le Suppletive in Toscana. 

Il primo turno delle amministrative 2021 vede quindi la sconfitta del Movimento 5 Stelle che perde i sindaci di Roma e Torino. Nei capoluoghi di provincia i pentastellati, alleati con il centrosinistra, vincono solo a Napoli, Bologna e Ravenna. M5s perde nelle suppletive anche il deputato di Roma Primavalle. Il centrodestra conserva la presidenza della regione Calabria e i sindaci di Pordenone, Novara e Grosseto. Il centrosinistra conferma i sindaci di Milano, Salerno e Rimini, conquista con M5s Napoli (dopo De Magistris) e vince a Bologna e Ravenna. Il segretario del Pd, Enrico Letta, mantiene per il centrosinistra a Siena il seggio da deputato. Il 17 ottobre ci sarà un ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra a Roma, Torino, Trieste, Savona, Varese, Caserta, Isernia. Il primo turno delle amministrative 2021 è stato caratterizzato da un'affluenza bassa: per le comunali ha votato il 54,69% degli aventi diritto, per le regionali in Calabria il 44,36%, per le suppletive a Siena appena il 35,59%. Domenica 10 e lunedi' 11 ottobre si voterà per il primo turno a Carbonia.

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Roma

Il candidato a sindaco di Roma per il centrodestra Enrico Michetti al primo turno ha incassato il 30,15% dei consensi, quello del centrosinistra Roberto Gualtieri, il 27,03%, Carlo Calenda il 19,82% e Virginia Raggi il 19.08%. Calenda è quindi terzo con uno stacco netto sulla sindaca uscente Virginia Raggi. 

"Penso che in due mesi abbiamo fatto una campagna elettorale straordinaria. Ringrazio tutti perché siamo riusciti a raggiungere quasi tutte le zone di Roma. Il dato è significativo, siamo in testa e questo mi fa molto piacere", il commento di Michetti, che sull'astensionismo dice: "Nelle periferie hanno votato poco, ma hanno votato bene". Per l'inseguitore Gualtieri si apre invece la partita delle alleanze: "Noi non faremo apparentamenti ma ci rivolgeremo alle romane e ai romani, partendo dalle elettrici e dagli elettori di Raggi e Calenda", con l'obiettivo di costruire "una città che funziona vicina alle persone"ha detto il candidato. Gualtieri, interpellato in merito, ha riferito di non aver "ancora" sentito il leader di Azione Carlo Calenda ma ha aggiunto: "Mi aspetto che sosterrà il candidato progressista e demorcratico, sarebbe strano il contrario"

Milano

Il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala è stato eletto sindaco con il 57,73% dei voti al termine dello scrutinio nelle 1.248 sezioni. Lo sfidante di centrodestra Luca Bernardo si è fermato al 31,97%.  Gli altri candidati hanno totalizzato: Luigi Paragone, appoggiato da Milano Paragone sindaco e Grande nord, il 2,9%, Layla Pavone (M5s) 2,70%, Gabriele Antonio Mariani (Milano in Comune e Civica Ambienta lista) all'1,57%, Giorgio Goggi (Socialisti di Milano e Milano liberale) lo 0,71%, Bianca Miriam Tedone (Potere al Popolo) lo 0,57%, Mauro Festa (Partito Gay) lo 0,46%, Teodosio De Bonis (3V) lo 0,45%, Marco Muggiani (Pci) lo 0,29%, Alessandro Fabio Pascale (Partito comunista) lo 0,27%, Bryant Biavaschi (Milano inizia qui) lo 0,18% e Natale Azzaretto (Partito comunista dei lavoratori) lo 0,11%.  Il Pd resta il primo partito tornando a superare il 30%, boom di Fratelli d'Italia che quadruplica i suoi voti rispetto al 2016, flop invece del Movimento 5 Stelle che fa il percorso inverso rispetto al partito di Giorgia Meloni e dal 10% scende al 2,7%, superato anche dal movimento di Gianluigi Paragone Italexit che però rimane lui pure fuori dal consiglio comunale fermandosi al 2,99%. Sono i risultati definitivi per le liste delle amministrative di  Milano. "Credo che quello che sta maturando a Milano è qualcosa di importante, un evento quasi storico", ha detto Sala sulla base delle proiezioni. "Il centrosinistra non ha mai vinto al primo turno dal '93, questo è estremamente importante. La lezione che ci consegna la partita di Milano è che la destra è forte finché non la guardi da vicino, guardandola da vicino, in una città, scopri le debolezze". E il sindaco riconfermato ora lancia anche la corsa alla Regionali lombarde. Intanto nel centrodestra si apre il confronto sulla selezione del candidato.

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Torino

Sarà il ballottaggio dei prossimi 17 e 18 ottobre a decidere chi sarà il nuovo sindaco di Torino. A Torino, terminato lo spoglio in tutte le 919 sezioni, dunque, andranno al ballottaggio il candidato di centrosinistra Stefano Lo Russo che ha ottenuto il 43,86% e il candidato di centrodestra Paolo Damilano al 38,90%. La candidata di M5s ed Europa Verde Valentina Sganga si è fermata al 9,01%.  Dalle urne del voto amministrativo di domenica e lunedì il Pd è risultato il primo partito della città con il 28,57% dei consensi. Al secondo posto la lista civica di Paolo Damilano, 'Torino Bellissima' con l'11,64%, seguita da FdI con il 10,55% e dalla Lega con il 9,97%. Al quarto posto in città il partito di Chiara Appendino, sindaca uscente, M5S con l'8,17%.  Ecco quanto hanno attenuto gli altri candidati: Angelo D'Orsi (Sinistra anticapitalista-rifondazione comunista-dema), Pci, Potere al Popolo) 2,53%, Ugo Mattei (Futura per i beni comuni) 2,32%, Ivano Francesco Verra (Italexit, Noi cittadini) 0,84%, Davide Betti (Partito Gay e Partito animalista) 0,70%, Giuseppina Di Cristina (Partito comunista, Torino città futura) 0,66%, Paolo Alonge (3V) 0,52%, Roberto Salerno (Mat) 0,28%, Lorenzo Varaldo (Divieto di licenziare) 0,17%, Massimo Chiesi (Partito comunista dei lavoratori) 0,12%, Emilio Mazza (Torino Capitale d'Europa Basta Isee) 0,08%.

Napoli

Napoli va al centrosinistra. Un'affermazione netta, annunciata dalle poriezioni e confermata dall'inizio degli scrutini, che vede il successo dell'alleanza tra 5 Stelle e Pd. Gaetano Manfredi si impone con il 63,9% sul centrodestra di Catello Maresca 21,8%. Dietro di loro Antonio Bassolino che con una serie di civiche raccoglie l'8,1% e Alessandra Clemente al 5,5 con tre civiche. A Napoli, la percentuale dei votanti alle Comunali è stata del 47,18 per cento rispetto al 54,12% delle ultime elezioni per il sindaco. 

"Io credo che questa coalizione politica abbia interpretato bene la proposta che portavamo avanti. Una proposta di rinnovamento e grande dignità per il Mezzogiorno. Per questo ha ottenuto il successo a Napoli e negli altri comuni della Campania laddove si è presentata", ha detto il neosindaco Gaetano Manfredi, scelto dal neoleader dei 5 Stelle Giuseppe Conte, commentando la vittoria. "Adesso - ha aggiunto l'ex rettore dell'università Federico II - credo molto nell'asse tra le aree metropolitane italiane, Napoli, Roma e Milano. Per questo mi auguro che Gualtieri vinca a Roma". Erano oltre 776mila gli elettori chiamati al voto a  Napoli per l'elezione del nuovo  sindaco e dei componenti del Consiglio comunale, ma anche dei presidenti e dei Consigli delle 10 Municipalità cittadine. I candidati alla carica di sindaco erano 7, con i 4 più votati anche Matteo Brambilla, Rossella Solombrino, e Giovanni Moscarella .

Bologna 

Vittoria piena del centrosinistra anche a Bologna dove Matteo Lepore, candidato anche in questo caso di una coalizione guidata dal Pd con M5s, vince a mani basse. A conclusione dello spoglio delle 445 sezioni, i dati del Viminale fanno registrare il 61,9% dei voti per il candidato del centrosinistra, contro il 29,64% dei voti di Flavio Battistini, candidato del centrodestra. Crolla anche a Bologna l'affluenza alle elezioni amministrative. Nella precedente tornata del 2016,si era espresso il 59,6% degli aventi diritto al voto. A questo giro l'affluenza ha superato sì la soglia del 50%, ma fermandosi comunque al 51,16%.

Erano 8 gli aspiranti sindaci in campo e 19 liste collegate. Cinque le liste a sostegno del candidato di centrodestra, Fabio Battistini, ossia il Popolo della Famiglia, Lega Salvini premier, Fdi, Battistini  sindaco, Fdi-Udc. Sette le liste a sostegno del candidato di centrosinistra Matteo Lepore ossia Pd, Coalizione civica per Bologna, Matteo Lepore sindaco, M5s, Partito socialista italiano Volt, Europa Verde, Anche tu conti.  Gli altri candidati erano: Stefano Sermenghi (2%) appoggiato da Italexit-lista civica per Bologna e Bfc Bologna forum civico; Luca Labanti (0,3%) sostenuto da Et equità territoriale; Addolorata Palumbo (1,59%)appoggiata da Sinistra unita-Rifondazione comunista-Pci; Marta Collot (2,49%) sostenuta da Potere al Popolo; Federico Bacchiocchi (0,41%) con la lista Partito comunista dei lavoratori e Andrea Tosatto (1,63%), candidato sindaco per 3v verità libertà.

Trieste

Si va al ballottaggio a Trieste tra il candidato del centrodestra Roberto Di Piazza e quello di centrosinistra Francesco Russo. A conclusione dello spoglio delle 238 sezioni, Dipiazza ha ottenuto il 46,92% dei voti, contro il 31,65% di Russo. Per quanto riguarda l'affluenza alle 238 sezioni, a Trieste si è presentato il 46%  degli elettori.  Alle elezioni comunali del 2016 l'affluenza era stata pari al 53,45%

Dieci aspiranti candidati sindaci e 21 liste collegate in campo per le comunali a Trieste. Roberto Dipiazza è appoggiato da sei liste: Lista civica Dipiazza per Trieste, Lega Salvini Fvg, Noi con l'Italia Dipiazza sindaco, Cambiamo Trieste, Fi, Fdi. Anche Francesco Russo è appoggiato da sei liste: Partito democratico, Uniti per un'altra città, Partito animalista ambientalista, Lista Russo punto franco, Ts 21-26 Russo sindaco e Noi pensionati insieme. Alessandra Richetti era la candidata sindaca del M5s. Gli altri candidati erano: Arlon Stok, Franco Bandelli, Riccardo Laterza, Giorgio Marchesich, Ugo Rossi, Aurora Marconi  e Tiziana Cimolino 

Varese

In Lombardia Milano non era il solo capoluogo di provincia alle urne. A Varese è andato in scena un appassionante testa a testa che si risolverà solo al ballottaggio. Si andrà al ballottaggio a Varese per conoscere il nome del nuovo sindaco. A conclusione dello spoglio delle 85 sezioni, il candidato del centrosinistra-M5s Davide Galimberti ha ottenuto il 48% dei voti, contro il 44,89% del candidato del centrodestra Matteo Luigi Bianchi.

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Calabria

Dalle urne delle elezioni regionali i calabresi danno fiducia nuovamente alla coalizione uscente di centrodestra, premiando la candidatura di Roberto Occhiuto, attuale capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che vince con il 54%. E' la prima volta che viene riconfermato lo stesso schieramento politico in carica al Consiglio regionale. Nella nottata di ieri, i principali antagonisti Amalia Bruni del centrosinistra e M5s, e Luigi de Magistris, hanno riconosciuto la vittoria di Occhiuto con dichiarazioni ufficiali. Il centrosinistra con i pentastellati si è fermato al 27%, mentre la coalizione civica-popolare di de Magistris ha raggiunto il 16%. Al quarto posto è arrivato l'ex governatore della Calabria Mario Oliverio che correva con una sola lista che ha conquistato l'1,7%. Il dato finale dell'affluenza alle urne, alle 15 di oggi, è del 42,16%, poco al di sopra delle precedenti regionali (42,01%) svolte il 26 gennaio 2020. Non ce l'ha fatta l'ex sindaco di Riace Domenico "Mimmo" Lucano ad essere eletto al Consiglio regionale della Calabria. Nonostante un ottimo risultato personale, con 9.779 preferenze, la lista nella quale era capolista in tutte e tre le circoscrizioni a sostegno della candidatura a presidente di Luigi de Magistris, non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 4% fermandosi al 2,39. 

La Calabria era l'unica regione chiamata al voto per scegliere, dopo la prematura scomparsa di Jole Santelli, il nuovo presidente della Giunta  ed eleggere 30 Consiglieri regionali. In Calabria è Forza Italia il primo partito, un risultato sottolineato da Antonio Tajani:  "Erano settimane che aspettavamo questo giorno perché sapevamo che la Calabria voleva un presidente calabrese c raccogliesse l'eredità di Jole e che guidasse la Calabria verso una situazione completamente diversa. Sei il nostro orgoglio, a dimostrazione che la scelta voluta da Berlusconi innanzitutto è stata una scelta vincente". 

Suppletive

A scrutini terminati per le 292 sezioni del Collegio Toscana 12 per le elezioni suppletive alla Camera, il segretario del Pd Enrico Letta ha vinto con il 49,92% (33.391 voti). Il candidato del centrodestra Tommaso Marrocchesi Marzi ha ottenuto 25.303 voti pari al 37,83. Letta, che si era detto pronto a dimettersi in caso di mancata vittoria, commenta quella che per il Pd è un chiaro successo tra Suppletive e Amministrative:  "Abbiamo vinto sul territorio, non su twitter o nei salotti. Questi voti saranno tutti spesi, oltre che per i ballottaggi, per il tema del lavoro, dei giovani, della salute pubblica, della sostenibilità, della cultura e del rilancio del Paese". Per il segretario dem "Senza Berlusocni federatore la destra non vince. Questa destra non vince".