Nicola Palma
Cronaca

Incendio al carcere minorile Beccaria di Milano. Il sindacato della polizia penitenziaria: “È stata una rivolta”

Le fiamme sono state appiccate volontariamente. L’atteggiamento aggressivo di alcuni detenuti ha reso necessario l'intervento del Reparto mobile, su input della polizia penitenziaria e del direttore del carcere

Il carcere Beccaria di Milano

Il carcere Beccaria di Milano

Milano – Non c’è pace al carcere minorile di Milano, il Beccaria. Dopo lo scandalo dei soprusi ai danni dei detenuti, arriva la notizia di un incendio

Secondo le prime informazioni, tutto è partito da due celle del secondo piano poco dopo l'una, con fiamme appiccate volontariamente: a fuoco almeno un materasso. Dal carcere è partita subito la chiamata al 112, che ha generato l'immediato intervento dei vigili del fuoco; l'allarme è stato girato anche alla centrale operativa della Questura.

Il fumo sprigionato dal rogo ha invaso un'intera ala dell'istituto minorile, occupato da 67 detenuti che sono stati evacuati e collocati provvisoriamente in una zona comune. In quel frangente, stando a quanto risulta, alcuni minorenni hanno danneggiato le parti in vetro di alcune porte di chiusura dei corridoi.

Un diciassettenne di origine egiziana è stato accompagnato in codice giallo al pronto soccorso del San Carlo per crisi convulsive. Dei 67 evacuati, 13 si sono dimostrati particolarmente molesti: due operatori del 118, aggrediti verbalmente, sono stati costretti ad aspettare l'arrivo della polizia per poter operare in sicurezza nell'assistenza delle persone coinvolte. È stato proprio l'atteggiamento aggressivo di alcuni detenuti a rendere necessario anche l'intervento del Reparto mobile, su input della polizia penitenziaria e del direttore del carcere arrivato sul posto: alla vista degli agenti in assetto antisommossa, i più esagitati si sono subito tranquillizzati, accettando di rientrare nelle rispettive celle. La situazione è tornata alla normalità alle 5.40, a più di quattro ore dall'inizio dell'emergenza.

Secondo la ricostruzione fornita dal Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, si sarebbe trattato di un tentativo di rivolta. “Stanotte c’è stata in rivolta che ha coinvolto molti detenuti”, spiega Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Alcuni detenuti, dopo la mezzanotte, hanno dato fuoco ai suppellettili della cella e, una volta usciti, hanno devastato tutto buttando giù blindi e spaccato finestre. Al Beccaria erano presenti solo quattro unità di Polizia Penitenziaria e sono stati richiamati in servizio alcuni agenti per ripristinare l’ordine e la sicurezza dell’istituto minorile. Sono intervenuti i pompieri e altre forze di Polizia. Una devastazione completa e, fortunatamente, non ci sono feriti né tra i minori e né tra il personale di Polizia Penitenziaria. Il tutto sembrerebbe nato per futili motivi. Attualmente i minori sono ristretti in celle senza blindo e sembra che tutti i detenuti maggiorenni presenti al Beccaria saranno trasferiti”.

Per Donato Capece, segretario generale Sappe, “da anni, specie da quando la politica ha deciso che anche i maggiorenni fino a 25 anni possono essere ristretti nelle carceri minorili, abbiamo chiesto inutilmente ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il Sappe, è più complessa e problematica di quello che si immagina”.

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