Marion Guglielmetti
Editoriale e Commento
Editoriale

Il biglietto Atm va in pensione e s’infila tra le pagine di un libro

Una giornata di sciopero, quella di oggi, farà da spartiacque fra due ere, una che finisce e un’altra che inizia. Domani va in pensione il biglietto cartaceo “usa e getta” Atm che, per quanto si fosse col tempo modernizzato, è stato utilizzato dalla nascita del trasporto pubblico. Ovviamente sarà un saluto graduale per dare modo a chi ha titoli non ancora esauriti di utilizzarli fino al prossimo 30 novembre. Poi il leggendario cartoncino, sostituito da una biglietto elettronico ricaricabile, si trasformerà in oggetto da collezione.

Questo è il destino, ma dovranno passare anni, decenni, come sta accadendo ai gettoni per le cabine telefoniche. Oggi i gettoni più diffusi e recenti, legati alla lira e non all’euro, hanno un valore che oscilla da 1 a 15 euro, ma quelli più antichi, i primi della serie per capirci, possono valere dai 60 agli 80.

Cosa fare allora, ad esempio, con il ticket “usa e getta” che abbiamo nel portafoglio? Utilizzarlo o riporlo in un luogo sicuro, ad esempio in mezzo a un libro. Chissà fra qualche anno quanti euro potrà valere? E sarà una bella sorpresa per chi se lo troverà tra le pagine di un volume magari ereditato: se non di grande valore sarà comunque un piacevole ricordo di un’era passata. Un’era dove, anche nei piccoli gesti quotidiani, si cercava di evitare lo spreco della carta in una visione di concreta e maggiore sostenibilità ambientale.