
I nuovi sindaci di Desio e Rozzano: Carlo Moscatelli e Mattia Ferretti
Milano, 26 maggio 2025 – Elezioni amministrative 2025: attesa per i risultati definitivi del primo turno. Hanno chiuso alle 15 i seggi nei 18 Comuni lombardi che sono andati al voto in questo week-end.
Il primo dato “consegnato agli archivi” è stato quello dell’affluenza complessiva. Ci si è attestati al 52,17%, quasi quattro punti percentuali in meno rispetto all’ultima rilevazione, quando si era toccata la soglia del 56,15%. Ieri, alle 23, aveva superato di poco il 43%, in calo di circa quattro punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione.
Nessuno dei centri in cui si è votato in regione è andato alla sua scadenza naturale. Le esperienze amministrative si sono interrotte, praticamente in tutti i municipi, in maniera traumatica, con la crisi della maggioranza o per altre motivazioni, scollegate a ragioni politiche.
I Comuni sopra i 15mila abitanti, quelli in cui si potrà avere un ballottaggio (previsto, insieme ai referendum, per domenica 8 e lunedì 9 giugno), sono: Cernusco sul Naviglio e Rozzano in provincia di Milano, Desio in provincia di Monza e Brianza e Saronno in provincia di Varese.
Gli altri 14 Comuni con popolazione inferiore ai 15mila abitanti sono Calcinate, Canonica d’Adda e Castione della Presolana (BG), San Felice del Benaco (BS), Asso, Binago e Cirimido (CO), San Daniele Po (CR), Santo Stefano Lodigiano (LO), Opera e Robecchetto con Induno (MI), Calvignano (PV), Arcisate e Castellanza (VA). Per questi – a meno di “pareggi” perfetti – il nome del sindaco verrà reso noto già stasera, o nel tardo pomeriggio per i Comuni più piccoli.
Rozzano ha scelto per la continuità: non solo politica, ma anche "dinastica". In un'elezione segnata in partenza dalla tragedia della morte improvvisa del sindaco Gianni Ferretti, scomparso nel novembre scorso a soli 60 anni, la contesa si chiude già al primo turno con la vittoria di Mattia Ferretti, 37 anni, figlio del primo cittadino deceduto.
Ferretti, alla guida di un'ampia coalizione di centrodestra, formata da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e due civiche, ha trionfato, ottenendo - siamo a 30 sezioni su 40 - una percentuale oltre il 66%. Molto più indietro il candidato del centrosinistra, Leo Missi, al quale non è bastata una campagna elettorale condotta con grinta (e nemmeno la quasi omonimia con il campione del calcio Leo Messi...): si è fermato al 33,8%, sempre con tre quarti di urne scrutinate.

Giornata lunghissima a Cernusco sul Naviglio dove, specialmente nelle fasi iniziali, lo scrutinio ha subito diversi rallentamenti. Ci sarà un secondo turno, domenica 8 e lunedì 9 giugno. Il duello sarà fra Paola Colombo, candidata di Pd, Avs e Tutti per Cernusco, che al primo turno ha ottenuto il 37,2% e Claudio Mereghetti, scelto da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e due civiche di centrodestra (Cernusco al Centro e Dimensione Cernusco), attestatosi al 36,2%.
Andranno a caccia delle preferenze ottenute dai rivali esclusi dal ballottaggio. In particolare fa gola il 22,4% di Danilo Redaelli, che alla guida del cartello di area centrosinistra formato dalle civiche Adesso e Vivere Cernusco, sembra destinato a fare da ago della bilancia del secondo turno. Ma in palio c'è anche il 4,3% dei consensi raccolto da Valentina Tedesco, candidata da Movimento 5 Stelle, Sinistra per Cernusco e Città Comune.
Strada spianata per Colombo, quindi, dato che i due aspiranti primi cittadini estromessi dal ballottaggio fanno riferimento al centrosinistra? Sulla carta, parrebbe. Ma i secondi turni, spesso, riservano grandi sorprese. Niente, quindi, è già scritto.
A Saronno sarà ballottaggio. Ci arriva con un considerevole vantaggio Rienzo Azzi, ex consigliere regionale, candidato per il centrodestra, che al momento può contare sul 43,79% delle preferenze. A sfidarlo sarà Ilaria Pagani, che chiuderà con una percentuale intorno al 28% (è, attualmente, al 28,15%). Entrambi andranno a caccia dei voti ottenuti dagli altri due partecipanti alla contesa. Da una parte la civica Novella Ciceroni, che negli anni scorsi è stata anche assessore, che arriverà a oltre il 14% dei voti validi (è ora al 14,12%), dall'altra l'ex sindaco Augusto Airoldi, che verrà accreditato di una percentuale vicina al 14% o poco più (adesso è al 13,95%).
Airoldi, ricordiamo, è ancora iscritto al PD, ma certo la sua candidatura in opposizione a quella ufficiale di Ilaria Pagani, qualche strascico l'ha lasciato. Questi quindici giorni basteranno a rimarginare la ferita, portando - almeno - a una dichiarazione di voto pro Pagani? Più difficile fare ipotesi sulla scelta di Ciceroni, che potrebbe anche non indicare alcuna preferenza.
Non andrà al ballottaggio Desio. Con una messe di voti ottenuta nelle ultime sezioni scrutinate, Carlo Moscatelli (centrosinistra) può festeggiare già stasera, lunedì 26 maggio. Ha vinto le elezioni comunali con il 50,7% dei voti utili, superando lo sfidante Andrea Villa (centrodestra) di circa 1.500 schede. Desio, quindi, cambia colore: l'amministrazione precedente era di centrodestra.

Nel piccolo comune in provincia di Como, noto agli appassionati di montagna come punto di partenza per numerose escursioni, il nuovo sindaco sarà Mirko Donadini, che nella sfida a due con Tiziano Aceti, ha vinto con circa 10 punti percentuali di vantaggio, 54 e rotti per cento contro 45 e spiccioli. Sul pennone del municipio, quindi, viene piantata (si fa per dire) la bandiera di Siamo Asso.
Sono quattro i Comuni in cui si potrebbe andare al ballottaggio, domenica 8 e lunedì 9 giugno. In tutti lo scrutino è ancora in corso. Vediamo qual è la situazione. A Cernusco sul Naviglio si profila un testa a testa fra Claudio Mereghetti (centrodestra) e Paola Colombo (una delle tre candidate del centrosinistra), che con il 65% delle sezioni scrutinate sono quasi in pari, Colombo al 37% e Mereghetti al 36,3%.
Va verso il ballottaggio anche Saronno, dove Rienzo Azzi (centrodestra) dovrebbe partire in vantaggio, con un patrimonio di voti ben oltre il 40%. Proverà a sfidarlo, contando magari su qualche "alleanza" al secondo turno, Ilaria Pagani, per il centrosinistra, attualmente data al 25% circa.
Appare più delineata la situazione a Rozzano, dove i candidati sono solo due. Mattia Ferretti, figlio del precedente sindaco, deceduto all'improvviso, mano a mano che lo scrutinio va avanti consolida per il centrodestra una percentuale ben oltre il 60%. Più lontano, sotto il 40%, Leone Antonio Missi.
Desio, infine. Anche qui, con tutta probabilità, sarà ballottaggio. Lo scrutinio si avvia alla conclusione con Carlo Moscatelli (centrosinistra) avanti con il 48,4% dei voti. A sfidarlo sarà Andrea Villa (centrodestra), che partirà dal 42,6%.

A Binago, comune del Comasco, a pochi chilometri dal confine con il Varesotto, la partita a tre viene vinta da Davide Amonini (Uniti per Binago), con oltre il 43% dei voti. Staccate Maricla Vitulo (Esperienza e rinnovamento) e Maria Luisa Brai (Fratelli d'Italia - Binago in movimento).
Nel 2024, con un solo candidato, l'elezione era stata annullata per il mancato raggiungimento del quorum.
A Opera è quasi un plebiscito per Ettore Fusco, candidato sindaco di un centrodestra nella sua versione a quattro nazionale (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati). A una sezione dalla fine la festa dei sostenitori è già scattata, dato il parziale 65% dei voti ottenuti.
Il margine è di proporzioni importantissime. Il secondo è Giuseppe Calcagno che per il centrosinistra ha centrato il 23,4%. Al terzo posto Fabiana Di Pino, schierata dalla civica Opera Prima, con l'11%.

Mancava all'appello un unico Comune nella Bergamasca, Castione della Presolana, fra le località montane di villeggiatura più rinomate in Lombardia. La vittoria è andata a Samantha Tagliaferri (CambiAmo Castione), che ha ottenuto il 55,3% dei voti validi. Deve rassegnarsi all'opposizione Leonardo La Rosa, di Castione Comunità e Futuro, che si ferma al 44,7%. Si consolida, quindi, almeno nei centri minori - quelli di cui abbiamo avuto i risultati finora - un certo trend al femminile, con una truppa di sindache pronte a impegnari per la collettività.
Ha dovuto faticare Antonio Centorrino, candidato di Uniti per Arcisate, per insediarsi in municipio ad Arcisate, con oltre il 42%. La vittoria è arrivata per una manciata di voti, prevalendo su Gian Luca Cavalluzzi di Arcisate oggi e domani (fermo a poco più del 40%). Più distanti gli altri due aspiranti sindaco: Giacomo Vinoni (Arcisate nel cuore) è al 9,12, all'ultimo posto s'installa Maurizio Mozzanica (Centro destra per Arcisate), all'8,45%.
Missione compiuta. Quorum del 40% raggiunto e maggioranza dei voti validi ottenuta. Mario Antonio Galli, di Insieme per Cirimido, può festeggiare anche ufficialmente: è lui il sindaco di Cirimido, paesone della Bassa Lariana. Per la cronaca ha ottenuto 692 voti su un totale di 744 schede infilate nell'urna.
Il duello a tre nel comune di San Felice del Benaco si è risolto a favore dell'unica donna in gara. Marzia Manovali, infatti, è la nuova sindaca del centro sul lago. Manovali, già consigliera comunale con delega al Turismo fra il 2009 e il 2019, con la sua Per San Felice, ha battuto Luca Serafini (Per Passione) e Gianluigi Marsiletti (Nuovo impegno civico).

Nei comuni più piccoli siamo ormai al redde rationem. È il caso, per esempio, di Canonica d'Adda e Calcinate nella Bergamasca. A Canonica Paolo Arcari di Canonica Civica, già consigliere di maggioranza e minoranza, ha superato Clara Previtali. A Calcinate, invece, indossa la fascia tricolore Lorena Boni (Controcorrente per Calcinate), con una percentuale intorno al 45%.
Una sindaca anche per Robecchetto con Induno, dove vince Valentina Cognetta (Robecchetto e Malvaglio insieme), battendo la rivale Annalisa Baratta. Il paese è reduce da un anno di commissariamento.

C'era solo un comune al voto in provincia di Cremona, San Daniele Po, reduce da due anni di gestione affidata a un commissario. Simone Cadenazzi, della civica Progetto Comune, ha vinto con il 61,13% dei voti validi. Resta al palo Pierantonio Paternazzi: il suo 38,87% non gli basta nemmeno per impensierire il rivale.
A Santo Stefano Lodigiano, unico paese della provincia di Lodi al voto, è stata una battaglia (quasi) all'ultimo voto. Ha vinto, alla fine, Paola Rossi, della civica Il bene comune, battendo al fotofinish Mauro Bonfanti. Più lontana la sindaca uscente Marinella Testolina. Si è andati a elezioni anticipate dopo la caduta della giunta, in seguito alle dimissioni di massa della minoranza.

Adesso c'è anche l'ufficialità. Scrutinate a tempo - quasi - da record 15 sezioni su 15, a Castellanza si conferma la vittoria di Cristina Borroni (centrosinistra) con il 46,97%. Staccatissimo il rivale leghista Paolo Pagani, al 23,79%, che paga anche la divisione nel centrodestra. Terzo classificato, infatti, è Luciano Lista (Forza Italia e Fratelli d'Italia), al 16,08%. Chiude il civico Romeo Caputo, al 13,22%.
Castellanza, dopo aver vissuto la tragedia della morte del primo cittadino Mirella Cerini, colpita da un malore dopo le celebrazioni del 25 Aprile 2024, decide di puntare sulla continuità. Non c'è ancora l'ufficialità, ma Cristina Borroni, vice di Cerini e, attualmente, sindaco reggente, alla guida di una coalizione di centrosinistra, è avanti in tutte le sezioni. I suoi supporter già festeggiano. Bassa, però, l'affluenza, al 47,75%.

In Lombardia l'affluenza al 52,17% risulta minore rispetto al dato nazionale, che si è attestato al 56,28% (con 2.340 sezioni scrutinate su 2.342, ne mancano due in Calabria). Entrambe le percentuali risultano in calo rispetto alla precedente tornata utile, come riferito dal sito Eligendo del ministero dell'Interno. Se in tutta Italia, però, la diminuzione è residuale, un -0,04% (56,28% contro 56,32%), in Lombardia il decremento è di quasi 4 punti percentuali (si era ottenuto il 56,15%).
C'è il primo sindaco eletto. A Calvignano, piccolo centro dell'Oltrepò Pavese, in cui è andato a votare oltre il 70% degli aventi diritto, è stato eletto Rossano Gramegna, per la civica Calvignano Futura. Ha raccolto il 100% dei voti, 78 in totale: se non è un record, poco ci manca. Del resto era l'unico candidato residente in paese, sui nove che si erano presentati. Un giusto premio.
Arriva il dato complessivo dell'affluenza al primo turno delle elezioni amministrative 2025 in Lombardia. Nelle 210 sezioni chiamate al voto si è arrivati al 52,17%, quasi quattro punti in meno rispetto all'ultima rilevazione, in cui ci si era attestati al 56,15%. Il dato migliore a Pavia, ma con una sola - e piccola - sezione, con il 70,91%. Il dato peggiore, invece, ci giunge dalle 34 sezioni di Monza e Brianza, con un "misero" 47,11%.
Nei Comuni al voto in provincia di Milano - le sezioni in totale erano 86 - si è arrivati a un'affluenza complessiva del 55,25%, sotto (seppur di poco), rispetto all'ultimo dato utile, che era del 55,86%. Soglie che confermano una certa disaffezione alla pratica del voto. Ancora peggio a Monza, bloccata al 47,11% (34 sezioni in totale), ancora meno del 49,79% dell'ultima rilevazione
È definitivo il dato sull'affluenza a Rozzano, uno dei Comuni che supera i 15mila abitanti. Nel Comune del Sud Milano - dove i candidati sindaco sono solo due - non si è raggiunto il 50% degli aventi diritto effettivamente andati alle urne. Il dato finale è del 49%. Nell'ultima rilevazione ci si "fermò" al 55,79%.
Arrivano i primi dati sull'affluenza complessiva nelle province in cui c'erano comuni al voto: A Bergamo raggiunto il 59,09% (in miglioramento rispetto all'ultimo 57.60%), Bene Lodi, seppure in lieve caduta, al 68,63%; a picco Cremona con il 54,11%, giù di 10 punti rispetto alla precedente tornata.
Sono quasi le 15: stanno ufficialmente per chiudere anche il Lombardia le urne per il primo turno delle elezioni amministrative 2025. Si votava in 18 Comuni, per un totale di 187.686 elettori. Atteso, a stretto giro di posta, il dato sull'affluenza complessiva che ieri, domenica 25 maggio, aveva toccato il 44,3% degli aventi diritto.
A Cirimido, paese della Bassa Lariana di 2.168 abitanti, si è presentato un solo candidato sindaco. Si tratta di Mario Antonio Galli, sostenuto dalla civica Insieme per Cirimido. La fascia tricolore è già assegnata, quindi? Solo virtualmente. Perché l'elezione sia ritenuta valida, infatti, in caso sia presente un solo aspirante primo cittadino, bisogna superare il quorum del 40%. Cosa che è avvenuta nella mattinata di oggi, lunedì 26 maggio. Per essere eletto, però, Galli deve aver ricevuto almeno la metà più uno dei voti espressi.
Rozzano conta su oltre 30mila aventi diritto al voto, per un totale di 41.578 abitanti. Fa parte del gruppo di quattro Comuni che potrebbero andare al ballottaggio. Che, però, nella città del Sud Milano è quasi impossibile. I candidati, infatti, sono due. Per il centrodestra Mattia Ferretti, figlio dell'ex sindaco Gianni Ferretti, scomparso lo scorso novembre. Il centrosinistra in versione extralarge, invece, punta su Leone Leo Missi. Per un ballottaggio ci vorrebbe un pareggio fra i due schieramenti, in termine di numeri assoluti. Complicatissimo.

Gli elettori nei 18 Comuni chiamati al voto hanno tempo fino alle 15 per esprimere le loro preferenze. In questi minuti gli ultimi "ritardatari" sono impegnati a tracciare il segno sul nome del sindaco prescelto (e sui partiti che lo sostengono). Poi si partirà con lo spoglio delle schede.