UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Vigevano, tutti rinviati a giudizio. Alla sbarra il sindaco Ceffa e l’ex parlamentare europeo Ciocca

Andranno a processo in sei, tra politici e imprenditori finiti sotto accusa. Avrebbero sventato in modo illegittimo la congiura per far cadere la Giunta

Andrea Ceffa

Andrea Ceffa

Vigevano (Pavia), 22 luglio 2025 - Tutti rinviati a giudizio. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha deciso così ieri mattina in ordine alle accuse di corruzione formulate nei confronti del sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, dell’ex consigliere comunale di maggioranza Roberta Giacometti e degli ex dirigenti e manager di Asm Vigevano Alessandro Gabbi e Matteo Ciceri.  Il gup ha poi accolto la richiesta di patteggiamento a una pena di un anno e 10 mesi di reclusione nei confronti dell’ex amministratore unico di Asm Vigevano, Veronica Passarella.

Per il filone parallelo di istigazione alla corruzione sono stati rinviati a giudizio l’ex europarlamentare leghista Angelo Ciocca e l’imprenditore vigevanese Alberto Righini mentre la compagna di quest’ultimo, Alice Andrighetti, ha scelto il rito abbreviato ed è stata condannata a un anno di pena, la metà di quello che aveva chiesto il pm Chiara Giuiusa.

Secondo le accuse Ceffa, subito dopo la fallita “Congiura di Sant’Andrea“ con cui la minoranza e parte della maggioranza intendevano far cadere sindaco e Amministrazione, poi non attuata per il repentino dietrofront di un consigliere di maggioranza, avrebbe concesso all’avvocato Roberta Giacometti una consulenza da 6mila euro lordi attraverso una prestanome, con l’intenzione di assicurarsi il suo voto all’interno di un Consiglio comunale dove, allora, tutto si giocava al massimo su un paio di voti.

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Per Ciocca e Righini l’accusa è invece di aver tentato di convincere, con l’offerta di 15mila euro, una consigliera di maggioranza a dimettersi. Quest’ultima però aveva rifiutato, facendo abortire il piano. “Resto convinto di aver agito in buona fede e aver operato nel giusto”, ha commentato Ceffa dopo il rinvio a giudizio, confermando di non voler abbandonare la poltrona. Nei giorni scorsi anzi aveva esplicitato l’intenzione di ricandidarsi in occasione delle Amministrative del prossimo anno.

Al momento non si registrano reazioni ufficiali da parte delle opposizioni. A chiedere le dimissioni immediate è invece il portavoce del gruppo civico “Vigevano Prima di Tutto", Piero Marco Pizzi, che non è rappresentato in Consiglio comunale. Pizzi stigmatizza le accuse mosse a Ceffa come “un fatto gravissimo per cui chiunque abbia a cuore le sorti della città dovrebbe rispondere con le dimissioni”.