
Le forze dell’ordine in pochi minuti hanno riportato i manifestanti nel piazzale dell’albergo liberando la strada
"Chiediamo ascolto, rispetto e giustizia": ieri mattina un gruppo di richiedenti asilo ospiti di un albergo di San Martino Siccomario sono scesi in strada, occupando le carreggiate della trafficatissima via Turati e bloccando le auto. "Non vogliamo creare disagi – hanno detto i manifestanti –, ma far sentire la nostra voce che spesso viene ignorata e talvolta cancellata".
È da qualche tempo che gli ospiti della struttura ricettiva ricevono inviti a lasciare la sistemazione. È accaduto a Lamine di 22 anni, che studia italiano e lavora facendo le pulizie in una struttura sportiva con un contratto che gli viene rinnovato trimestralmente. Lavorando non potrebbe essere a carico della prefettura, ma l’introito che ha non è sufficiente a mantenersi da solo affittando una stanza. Lo stesso è accaduto a un altro ragazzo in attesa dei documenti.
"Veniamo minacciati, intimiditi e umiliati – hanno aggiunto i richiedenti asilo che hanno preparato un volantino per sostenere la loro protesta –. Il centro d’accoglienza che dovrebbe essere un luogo di rifugio, è diventato un luogo di pressione psicologica e di silenzio forzato". Nel documento i manifestanti hanno scritto che la scorsa settimana sono stati chiamati nell’ufficio che si trova all’interno dell’albergo e sono stati sottoposti loro dei documenti da firmare senza fornire spiegazioni.
"Quando ci siamo rifiutati – hanno scritto – hanno minacciato di chiamare i carabinieri. Ci danno due settimane per partire e, se in questo lasso di tempo, non avremo trovato un alloggio potremo pagare le camere che occupiamo in albergo. La prefettura può espellere le persone dai centri di accoglienza senza che abbiano commesso reati? Si possono mandare in mezzo a una strada persone che non hanno un lavoro regolare? E talvolta non abbiamo un lavoro regolare perché i nostri titoli di soggiorno sono scaduti e i colloqui per i rinnovi vengono ritardati volontariamente di 6 o 7 mesi".
Una quindicina i migranti che hanno ricevuto la comunicazione di lasciare la struttura, mentre ad altri è stato chiesto di pagarla. Di fronte a tutte queste difficoltà e a una situazione d’incertezza, i richiedenti asilo hanno chiesto l’istituzione urgente di una commissione equa "che esamini i nostri dossier con giustizia e umanità". Diverse le critiche che sono arrivate da parte degli automobilisti bloccati in coda. Nel giro di pochi minuti in via Turati sono giunti polizia, carabinieri e una pattuglia della polizia locale. Dopo alcuni minuti concitati, la folla è stata riaccompagnata nel piazzale dell’albergo, liberando la strada. I problemi però rimangono: "Non smetteremo di parlare - hanno detto - finché non saremo ascoltati e rispettati". Dopo circa un’ora di colloqui una piccola delegazione è stata ricevuta in prefettura, dove è stata convocata una riunione urgente.