STEFANO ZANETTE
Cronaca

Pavia, truffe all'Inps per l'assegno sociale: sequestri per oltre mezzo milione di euro

Sono diciassette gli indagati, tra cui una donna che prelevava le somme accreditate alla suocera defunta e persone che avevano lasciato l’Italia senza darne comunicazione

Carabinieri (Foto d'archivio)

Carabinieri (Foto d'archivio)

Pavia, 28 febbraio 2024 - Sequestri preventivi per equivalente per un totale di oltre mezzo milione di euro. Sono l'esito di un'articolata indagine dei carabinieri di Pavia su presunte irregolarità nell'erogazione dell'assegno sociale dell'Inps, che ha portato al deferimento in stato di libertà nei confronti di 17 persone, tutte straniere (6 albanesi, 4 ucraini, 3 russi, 1 romeno, 1 peruviano, 1 indiano e 1 sudafricano), accusate dell'ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Le indagini dei carabinieri

Gli accertamenti erano iniziati nel maggio del 2022 da parte del Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Pavia e del Nucleo investigativo del Comando provinciale. "L'attività investigativa - spiega il comunicato stampa diramato dall'Arma - ha riguardato l'esame di circa 500 posizioni di soggetti percettori, di origine straniera, residenti nella provincia di Pavia, che presentavano diverse anomalie, quali ad esempio iscrizioni di irreperibilità all'anagrafe comunale, mancata scelta del medico curante, mancata sottoposizione al vaccino obbligatorio durante il periodo pandemico".

"Nei casi sospetti i carabinieri hanno effettuato anche verifiche direttamente sul luogo di residenza, presso gli studi medici di base anche attivando i canali di cooperazione internazionale di Interpol per la localizzazione all'estero dei soggetti interessati ovvero l'accertamento dell'avvenuto decesso".

Percettori di assegni sociali di parenti defunti: le denunce

Tra i 17 denunciati c'è infatti anche una donna di origine albanese ma trasferita da anni nell'Oltrepò pavese, che senza comunicare all'ente previdenziale la morte della suocera che percepiva l'assegno sociale, avrebbe continuato a prelevare le somme accreditate ogni mese dall'Inps fino a quando la carta Postamat, associata al conto postale della suocera deceduta, non è scaduta.

Gli altri casi di percezioni illecite riguardano principalmente persone che avevano lasciato l'Italia senza darne comunicazione all'ente previdenziale e continuavano a prelevare dal loro Paese d'origine i soldi accreditati sul conto corrente italiano.

I carabinieri hanno eseguito a carico dei 17 denunciati un ordine di misura cautelare reale emesso dal Gip del Tribunale di Pavia, per complessivi 569.932 euro, "con sequestri preventivi per equivalente - spiega ancora la nota dei carabinieri - delle somme di denaro esistenti sui conti correnti degli indebiti fruitori".

Peraltro l'indagine di Pavia ha dato spunto al Comando carabinieri per la tutela lavoro, che sulla base dello stesso "modello investigativo" ha esteso la vigilanza sull'erogazione delle prestazioni sociali su tutto il territorio nazionale: tra i risultati, la recente operazione, a inizio febbraio, del Nucleo operativo del Comando Gruppo per la Tutela del lavoro di Milano, che ha deferito 6 persone per analoghi reati, scoprendo un danno alle casse dello Stato per oltre 800mila euro.