
Il vescovo Corrado Sanguineti
Sono 320mila i palestinesi che nelle ultime ore sono scappati da Gaza city per arrivare a sud della Striscia. "Non sanno dove fermarsi – ha raccontato Damiano Rizzi psico-oncologo e fondatore di Soleterre impegnato a Gaza –, sono affamati e assetati". Nei giorni scorsi, attraverso l’iniziativa "Pane e pace per Gaza" la Diocesi di Pavia e la Fondazione Agape di Caritas hanno lanciato una raccolta fondi per far sentire la vicinanza al popolo palestinese e sono stati ottenuti 147.495 euro. "Glieli affidiamo – ha scritto il vescovo di Pavia Corrado Sanguineti al cardinale Pierbattista Pizzaballa che ha partecipato a un toccante incontro in collegamento da Gerusalemme – affinché possano essere destinati al sostegno del popolo di Gaza, nella certezza che questo gesto di solidarietà diventi segno concreto di speranza e di pace". Attualmente la Striscia è per l’86% sotto il controllo militare israeliano e a sud, nella cosiddetta area umanitaria che rappresenta il 12% del territorio, vivono ammassate 2 milioni di persone.
"Sulla base dei dati del governo di Gaza oltre 64mila civili palestinesi sono stati uccisi, tra cui più di 20mila bambini, e oltre 160mila persone sono rimaste ferite – ha scritto Emanuele Gallotti, già vicepresidente nazionale dell’Associazione Partigiani Cristiani in uno dei cinque appelli inviati alla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane –. Si compia un gesto simbolico, un minuto di silenzio per tutte le vittime infantili della guerra, israeliani, palestinesi, ucraini, ovunque nel mondo". E qualche giorno fa è arrivata la risposta lapidaria di Noemi Di Segni: "I numeri e le cifre che lei richiama provengono dalla propaganda di Hamas. Israele è uno Stato che si sta difendendo dopo un massacro documentato dagli stessi terroristi. La prego di non insistere". Ma il sindaco di Pavia, Michele Lissia ha preso una posizione esponendo la bandiera palestinese fuori da una finestra del Mezzabarba.
Manuela Marziani