BARBARA CALDEROLA
Economia

St, la delocalizzazione silenziosa “Macchinari trasferiti in Oriente”

Alla vigilia dell’incontro col ministro Urso, la Fiom ha invitato Governo e Regione a vigiliare. L’appello: “Per il sito brianzolo serve un rilancio per prodotti peculiari unici, non tagli mascherati”

Il sindacato teme lo svuotamento del polo produttivo, dove si parla di 1.500 esuberi, e chiede investimenti su produzione e ricerca a 12 pollici

Il sindacato teme lo svuotamento del polo produttivo, dove si parla di 1.500 esuberi, e chiede investimenti su produzione e ricerca a 12 pollici

Agrate – “Basta con le manovre dietro le quinte e i trasferimenti fuori dall’Italia. Servono trasparenza, investimenti e un piano di rilancio vero per il sito lombardo”. Fiom all’attacco sulla “delocalizzazione che si sta consumando in St ad Agrate nel totale silenzio dell’azienda”, denuncia il segretario provinciale Pietro Occhiuto alla vigilia dell’incontro in Regione con la direzione, il ministro Adolfo Urso e gli assessori Guido Guidesi e Simona Tironi.

“Stiamo assistendo con grande preoccupazione a una vera e propria operazione di svuotamento industriale del polo di via Olivetti – aggiunge –. Non solo non è stato riformulato il piano industriale, ma sono già in corso traslochi di produzioni e tecnologie verso Singapore e imprese esterne in Cina, senza che i lavoratori ne sappiano nulla”. A prendere la via dell’Oriente “le attrezzature delle linee BCD9 su 8 pollici, un processo richiesto dall’automotive e AG200, la fabbrica agratese che se ne occupa è l’unico sito qualificato del Gruppo italo-francese. Ma i macchinari vengono smantellati e e gli asset manifatturieri partono per l’estero senza alcun confronto con le parti sociali”. Occhiuto lancia un appello proprio nella giornata del faccia a faccia che il Pirellone ha chiesto per ottenere “correttivi al progetto industriale”, dopo avere bocciato quanto previsto dai manager in Brianza. “Chiediamo che le istituzioni, Regione e Governo, – dice il segretario – vigilino su questa situazione e applichino la legge italiana sulle delocalizzazioni, soprattutto dove sono coinvolte apparecchiature acquistate con fondi pubblici o agevolazioni fiscali”.

Il sindacato ribadisce: “Agrate ha diritto a un futuro, a un piano vero, con investimenti su produzione e ricerca a 12 pollici, il completamento del polo AG300, il mantenimento temporaneo della linea BCD9 su 8 pollici e la costruzione di un nuovo fabbricato tecnologico. È il momento del coraggio, non dei tagli mascherati. Fiom Brianza – avvisa Occhiuto – sarà presente in ogni tavolo e pronta alla mobilitazione per difendere competenze, lavoro e industria nel nostro territorio”. Oggi è una giornata importante per il futuro dello stabilimento di Agrate, il 21 maggio l’Rsu ha proclamato lo sciopero contro gli esuberi “1.500 a conti fatti” e “le prospettive per il sito tratteggiate dai massimi vertici”. Il 22 maggio nuovo tavolo, ma a Roma.