
I carabinieri alla stazione di Villasanta dove è iniziato l'incubo per la ragazzina di 15 anni
Villasanta (Monza Brianza), 3 Giugno 2025 - Resta agli arresti domiciliari, ma potrà continuare ad andare a scuola, però accompagnato da un adulto, avere molestato e stalkerizzato una 15che prendeva il treno negli stessi suoi orari alle stazioni ferroviarie di Villasanta e Monza, approcciandola prima con baci sulle guance e con l'invito a seguirsi sui social, fino ad arrivare al tentativo di baciarla sulla bocca e alle minacce, gli insulti, gli strattonamenti di fronte ai continui rifiuti della ragazzina. enne
il 17enne accusato diIl ragazzo, che è originario dell’Africa, ha raggiunto i genitori in Brianza da due anni e frequenta il primo anno di un istituto scolastico superiore, è stato arrestato dai carabinieri di Villasanta con le accuse di violenza sessuale e stalking dopo la denuncia presentata dalla presunta vittima, che si è presentata in caserma accompagnata dai genitori.
Indagine sugli eventi
Secondo il racconto della 15enne, residente a Villasanta, la ragazzina vedeva il 17enne alla stazione di Villasanta, dove verso le 7.30 partivano entrambi per andare a scuola a Monza e poi ancora al ritorno alla stazione di Monza. Diversi gli episodi persecutori contestati, che avevano causato alla 15enne una situazione di fortissimo stress per la quotidiana ansia e paura di ritrovarsi ancora vittima delle indesiderate avances.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso una settimana fa, a Monza, in un sottopassaggio che gli studenti abitualmente utilizzano per andare e tornare da scuola, quando il 17enne avrebbe tentato di baciarla con violenza sulla bocca.
Conseguenze legali e reazioni
La ragazzina si era ribellata e aveva deciso di chiedere aiuto richiamando l’attenzione di alcuni compagni di scuola. Poi la decisione di confidarsi con i genitori e la denuncia. I militari hanno identificato il presunto responsabile proprio dal profilo Instagram indicato dalla 15enne come quello che il 17enne continuava a mostrarle. Dopo la valutazione dei fatti, la gip del Tribunale per i minori di Milano ha disposto nei confronti del giovane la misura cautelare della permanenza in casa, una sorta di arresti domiciliari utilizzati per i minorenni, affidando l’indagato ai servizi sociali per eseguire una relazione familiare.
All'interrogatorio di garanzia davanti alla giudice il 17enne, difeso dall'avvocato Francesco Ruffo, ha negato le accuse avvalendosi però della facoltà di non rispondere alle domande.