
Folla tra gli ambulanti del rione San Fruttuoso: "Più vantaggiosi i prezzi delle bancarelle straniere"
Aumenti dei prezzi dai grandi supermercati a cascata fino ai mercati di quartiere. "Da dopo il Covid è aumentato tutto – dice Mohammed, ambulante di biancheria intima – i fornitori ci dicono che sono aumentati i prezzi a partire dai grossisti. Guardi qui: qualche anno fa vendevo una maglietta a 4 euro e 3 a 10 euro; adesso per 10 euro riesco a offrirne 2. Abbiamo avuto aumenti nell’ordine del 30 - 50%".
"Anche per la spesa – interviene Maruan – prima con 50 euro riempivi il carrello, adesso due sacchetti". La signora Veronica lancia un’occhiata di intesa: "Al mercato dagli ambulanti italiani i prezzi sono cresciuti – dice – un po’ meno dagli stranieri, ma io mi preoccupo da dove arriva la roba e come viene innaffiata. Il tenerume (verdura tipicamente siciliana) che qui un tempo non c’era, ora arriva... dicono dalla Puglia (che soffre l’emergenza idrica) e costa 3 euro due mazzetti. È aumentato tutto, tranne gli stipendi".
Fa un’analisi puntuale la signora Marisa Brughiere: "Il prezzo della carne da qualche anno a questa parte è rimasto invariato, ma frutta e verdura sono aumentate molto. Diminuito l’abbigliamento: adesso qui al mercato ti vesti davvero con poco, ma anche nei grandi magazzini". "Noi veniamo al mercato di San Fruttuoso perché abitiamo qui vicino e siamo comodi – le fa eco il marito Giancarlo Morettin – Chi vuole può risparmiare".
In effetti per l’abbigliamento si trovano buoni manufatti a pochi euro. Invece il mercato di San Fruttuoso se la gioca con i supermercati e 3 mazzetti di erbette costano 3,50 euro; 3 mazzetti di coste mini altri 3,50; le pesche dai 2 ai 3 euro al chilo, come le albicocche. Si trovano ancora le ciliegie tardive a 5 euro, mentre a maggio costavano 10 euro. Luciano Riboldi ricorda che per l’abbigliamento i prezzi aumentarono molto subito dopo il Covid, salvo poi scendere da un anno a questa parte; mentre la corsa al rialzo di frutta e verdura non conosce sosta, anche a causa del cambiamento climatico: "Piove quando dovrebbe essere più caldo e fa caldissimo quando dovrebbe piovere un po’ – osserva – e l’agricoltura ne risente".
Riboldi, con la figlia Daniela, fa il mercato a San Fruttuoso dal 1985: "Dal mercato centrale del giovedì a Monza – ricorda – vennero aperti i mercati di quartiere e ci chiesero chi voleva venire a San Fruttuoso, San Rocco e Cazzaniga e quindi abbiamo accettato. Un tempo venivano al mercato le signore giovani, quando ancora lavorava solo il marito. Adesso lavorano tutti, arrivano a casa tardi, si siedono sul divano e ordinano la cena, ma anche i beni di consumo. Un tempo si vendeva di più, perché non c’erano i grandi magazzini sparsi un po’ ovunque, non c’era internet e quindi non si facevano gli acquisti online che portano via una grossa fetta di clientela ai negozi, ma soprattutto ai mercati".