STEFANIA TOTARO
Cronaca

Tentò di uccidere la ex a coltellate. La minaccia: "So sempre dove sei". Condannato a dieci anni di carcere

Si aggiungono agli 11 inflitti dal Tribunale di Como per aver cercato di sfregiare la ragazza. Said Cherrah in aula le aveva giurato la morte, l’udienza monzese da remoto per sicurezza.

Si aggiungono agli 11 inflitti dal Tribunale di Como per aver cercato di sfregiare la ragazza. Said Cherrah in aula le aveva giurato la morte, l’udienza monzese da remoto per sicurezza.

Si aggiungono agli 11 inflitti dal Tribunale di Como per aver cercato di sfregiare la ragazza. Said Cherrah in aula le aveva giurato la morte, l’udienza monzese da remoto per sicurezza.

Altri 10 anni di reclusione, che si aggiungono agli 11 già inflitti dal Tribunale di Como per avere gettato acido in faccia alla ex, a cui in aula aveva giurato la morte, minacciando anche la legale della giovane. Ad infliggere ieri un’altra condanna pesante, di 2 anni maggiore di quella chiesta dalla Procura, a Said Cherrah, 26enne di origini marocchine residente a Broni nel Pavese, è stata la giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Angela Colella nel processo con il rito abbreviato (quindi con lo “sconto“ di un terzo della pena) per tentato omicidio.

Il fatto contestato questa volta risale allo scorso dicembre, quando il giovane ha costretto la 24enne di Erba, anche lei di origine marocchina, a salire sulla sua auto nel parcheggio del centro commerciale in via Prealpi a Giussano, l’ha colpita ripetutamente al volto, ha tentato di strangolarla con un cavo usb e poi l’ha colpita con una coltellata alla schiena, tra la gente indifferente alle sue urla. A salvarla un angelo custode, un automobilista che finalmente si è fermato, l’ha fatta salire e l’ha portata lontano dalla morte.

E questa volta il 26enne, a cui la giudice aveva imposto di seguire l’udienza dallo schermo di un computer dal carcere di Pavia dove è detenuto a tutela della ragazza, presente al processo e già molto provata dalla vicenda, non ha proferito parola, anche perché il microfono è stato spento per un problema di acustica nella stanza dove il pc era collegato. A Cherrah la giudice ha aggiunto 2 anni di libertà vigilata dopo avere espiato la pena e il pagamento di una provvisionale di 50mila euro sul risarcimento dei danni alla sua ex, che si è costituita parte civile rappresentata dall’avvocata Daniela Danieli. "Io so sempre dove sei", erano le parole che la 24enne si era sentita dire dall’ex il 9 dicembre quando, arrivata davanti al centro commerciale dove doveva incontrare un’amica per andare a mangiare il sushi, ha visto un’auto lampeggiare e ha visto che alla guida c’era l’ex fidanzato. Said quel giorno aveva avuto un permesso per lasciare gli arresti domiciliari che gli erano stati imposti proprio per i ripetuti episodi persecutori a carico della 24enne. "Mi ha obbligata a salire sull’auto e prima mi ha chiesto 300 euro per andarsene, poi mi ha picchiata, lasciandomi il volto tumefatto e quindi ha cercato di strangolarmi con un cavetto – ha raccontato la ragazza – Io urlavo, ma nessuno si è avvicinato per aiutarmi. Quando sono stata accoltellata alla schiena, mi sono messa a correre e ho raggiunto un uomo fermo su un’auto bussandogli al finestrino, ma mi ha risposto che stava parlando al telefono con il suo capo e non poteva darmi retta". La giovane si è quindi tolta da sola la lama dalla schiena cadendo a terra, finché non è arrivato un automobilista ad aiutarla. Poi l’intervento dei soccorsi e il trasporto all’ospedale San Gerardo di Monza con il ricovero e una prognosi di 21 giorni. Dopo il tentato omicidio il 26enne era tornato verso casa e aveva chiamato il difensore, l’avvocato Roberto Grittini, a cui aveva raccontato una versione diversa. "Mi ha detto che stava ancora insieme alla ragazza e che si erano dati appuntamento", le parole del giovane riferite dal legale.