ANDREA RONCHI
Cronaca

Dalla Brianza al mondo: “Così la nostra vita è cambiata”. I ricordi più belli e le emozioni di Sofia, Emma e Gregorio

I tre studenti hanno avuto l’opportunità di trascorrere mesi in Colombia, nelle Filippine e in Finlandia, grazie ai percorsi educativi organizzati da Intercultura

Emma durante una gita in Lapponia: momenti indimenticabili in un luogo magico

Emma durante una gita in Lapponia: momenti indimenticabili in un luogo magico

Monza – Sofia, Gregorio ed Emma sono tra gli ultimi ragazzi brianzoli che hanno vissuto l’esperienza Intercultura all’estero. Colombia, Filippine e Finlandia, tre Paesi molto diversi che hanno il comune denominatore di un arricchimento culturale e un ricordo indelebile.

Sofia Casati ha 18 anni ed è partita nell’agosto 2024 per un programma annuale in Colombia dal centro locale di Monza di Intercultura. Ne aveva sentito parlare da un’amica e ha scelto la destinazione dopo aver ascoltato l’esperienza di un ragazzo appena rientrato: “Era entusiasta e gli brillavano gli occhi, quindi mi ha ispirata facendomi inserire la Colombia alla lista dei Paesi”.

Gregorio Manzoni ha trascorso dieci mesi nelle Filippine seguendo l’esempio del fratello che con Intercultura era stato in Argentina. “Stavo cercando un Paese lontano con una cultura differente che potesse davvero offrire qualcosa di bello da scoprire. Un amico mi ha parlato delle Filippine come di un Paese molto accogliente, con persone gentili e amichevoli: questo mi ha incuriosito molto”.

Emma Grossi ha iniziato a interessarsi all’esperienza all’estero durante il secondo anno di liceo e ha scelto la Finlandia perché ha sempre adorato il freddo e l’atmosfera invernale. “Mi incuriosiva vivere in un Paese che è conosciuto per essere il più felice al mondo”.

I tre studenti hanno scelto Intercultura perché hanno visto in questa associazione la possibilità di un arricchimento culturale. I volontari locali hanno un ruolo fondamentale perché portano la loro esperienza e seguono i ragazzi durante tutto il percorso. Le famiglie ospitanti lo fanno in maniera volontaria e il lato umano è uno dei valori che guida l’associazione. Da ultimo le borse di studio aiutano i meritevoli e i meno abbienti.

Ma quel è il ricordo più bello? “Uno dei momenti più belli è stato quando una sera a casa la mia sorella ospitante, Margherita, mi ha detto che mi voleva tanto bene e non voleva che me ne andassi – racconta Sofia -. Mi sono davvero resa conto di quanto fossero importanti quelle persone per me e come quel posto conosciuto da poco fosse già una seconda casa”.

Gregorio racconta di un viaggio fatto insieme alla famiglia ospitante: “Siamo andati a trovare alcuni parenti in un posto dove non c’era connessione internet né elettricità. È stato un momento speciale perché ho potuto sperimentare la cultura del posto. Solo le mie sorelle ospitanti conoscevano l’inglese, quindi ci siamo compresi un po’ con i gesti e le espressioni del viso, è stata un’esperienza forte che mi è rimasta nel cuore, perché nonostante la povertà, avevamo tutto”.

Emma è stata in Lapponia, dove ha sperimentato gli sport invernali e vissuto dei momenti indimenticabili in un luogo magico, immerso nella natura. Questa esperienza lunga circa un anno è sintetizzabile in tre parole? Per Sofia sono gratitudine, amicizia e scoperta. Secondo Gregorio è stata un’esperienza toccante: “Ci sono stati momenti felicissimi alternati ad altri più complessi perché ho avvertito la lontananza da casa. Un’esperienza stupenda perché vissuta in modo autentico”. Emma vota per indimenticabile: “Dieci mesi vissuti tra alti e bassi, ma che sono diventati parte di me e il periodo più bello della mia vita. Divertente, grazie alla famiglia ospitante che è stata molto accogliente e mi ha messo a mio agio in ogni circostanza. Ho vissuto un’esperienza unica, ecco la mia terza parola”.

I ragazzi sono rientrati in Brianza. “Come mi ha cambiato l’esperienza all’estero? Mi ha permesso di vivere l’anno più bello della mia vita - racconta Sofia -, di imparare ad adattarsi a condizioni completamente diverse, a comunicare senza nemmeno parlare la stessa lingua, a conoscere una cultura differente e meravigliosa. Passare questo periodo in Colombia mi ha aiutata a capire che non esiste solo la nostra realtà e che a volte siamo pieni di pregiudizi senza nemmeno saperlo”.

Per Gregorio l’esperienza nelle Filippine ha avuto un risvolto introspettivo: “Mi ha mostrato lati, non solo del mondo, ma anche di me stesso, che non sapevo esistessero, mi ha spinto a conoscere cose nuove e a essere una persona nuova. Sono cresciuto tantissimo, ho affrontato nuove sfide prendendo decisioni che non sapevo neanche di avere la forza di compiere, ora sono felicissimo della persona che sono diventato. So quanto possano essere diversi il mondo e le culture che lo popolano, dentro di me è nato un nuovo sentimento di rispetto per tutte le persone”.

Emma si sente cresciuta: “Sono molto cambiata rispetto a quando sono partita. Ho conosciuto una nuova parte di me stessa, ho aperto la mente, ho imparato a entrare in sintonia con le persone a livello umano guardando nel cuore di ognuno”.