DARIO CRIPPA e ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Monza, lo ‘Stadio Berlusconi’ finisce in rissa: Galliani e Pd pronti alle carte bollate

L’amministratore delegato del Monza ha paventato la possibilità che Fininvest quereli alcuni consiglieri dem. Il partito replica: “Difenderemo in tutte le sedi i nostri rappresentanti minacciati dal senatore”

Silvio Berlusconi allo stadio di Monza con la sciarpa della squadra

Silvio Berlusconi allo stadio di Monza con la sciarpa della squadra

Monza – “La non intitolazione ci può stare ma per quello che avete detto vi dovreste vergognare/Ora come sempre in tribuna a leccare? Sinistrati mentali”. Lo striscione esposto in curva Sud durante la partita del Monza l’altra sera è caustico.

Lo avrà visto Renzi, a Monza per la sua Fiorentina (battuta a sorpresa dai biancorossi), lo hanno visto anche i politici monzesi, ovviamente divisi. Fa ancora rumore quanto accaduto l’altra sera in Consiglio comunale. Dopo un anno e mezzo di attesa, Martina Sassoli (Gruppo Misto, ex Forza Italia) ha portato in aula la mozione con la quale chiedeva l’intitolazione del vecchio stadio Brianteo a Silvio Berlusconi (artefice con i suoi capitali della salita in Serie A dei biancorossi). La maggioranza di centrosinistra ha però “massacrato“ l’idea demolendo la figura dell’ex premier. E alla fine il centrodestra ha ritirato la mozione. La bagarre non si è però fermata lì.

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Lo striscione esposto in curva Sud durante la partita del Monza

Gli sviluppi sono diventati ancora più aspri dopo che a prendere posizione è stato anche il senatore di Forza Italia Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza: “È una cosa pazzesca, meglio non pensarci sennò mi si rovescia l’umore” ha detto subito. Poi però ci deve aver pensato meglio, visto che ha criticato duramente le parole utilizzate da alcuni consiglieri della maggioranza, in particolare dal giovane consigliere del Pd Lorenzo Gentile, che tra le motivazioni per il “no“ ha tirato fuori i guai giudiziari del Cavaliere, in particolare i presunti rapporti con la mafia.

Galliani ha paventato la possibilità che Fininvest possa adire le vie legali, ed ora a insorgere è il Pd monzese. “La segreteria del Partito Democratico di Monza ritiene inaccettabili e irrispettose le dichiarazioni del senatore Adriano Galliani – scrivono –. Inaccettabili e pretestuose in quanto il senatore sembra dimenticare che più volte nel corso degli ultimi 18 mesi, consiglieri di maggioranza e dell’opposizione hanno chiesto alla consigliera Martina Sassoli il ritiro della mozione, presentata il 12 giugno 2023”. Poi il riferimento più preciso alle critiche mosse da Galliani a Gentile: “Irrispettose soprattutto quando fa riferimento all’intervento di un consigliere comunale del Pd reo di avere “…poco più di 20 anni“ – si legge ancora nel comunicato –. Ricordiamo al senatore Galliani che l’attività politica e amministrativa non deve essere prerogativa esclusiva solo per coloro che abbiano compiuto 80 anni”. E ancora: “Il Partito Democratico di Monza difenderà in tutte le sedi i propri consiglieri comunali minacciati dallo stesso senatore Galliani di possibili querele da parte di legali Fininvest, sempre che ve ne siano gli estremi”. Il Pd non manca poi di riprendere le argomentazioni che in Consiglio hanno motivato il no del partito alla mozione d’intitolazione presentata dal centrodestra, con cui si fa riferimento a Berlusconi come un “uomo politico coinvolto in 36 processi, con sentenze di assoluzione, procedimenti archiviati, prescrizioni, amnistie e condanne definitive”, e all’episodio in cui promise ai calciatori “un pullman di prostitute come premio per la vittoria”.

Non ci sta la consigliera Martina Sassoli, che ricorda che gli esponenti del Pd “non hanno mai avanzato richieste di ritiro della mozione”, rimproverandoli per aver “fatto melina a centrocampo” per 18 mesi, per poi “buttare la palla in tribuna dando libero sfogo ai panchinari che hanno dato il meglio (o peggio) di sé”. La consigliera, sull’intitolazione a Berlusconi, si chiede “perché il Monzello sì e lo stadio no?”, e si risponde che forse l’ex presidente del Monza faceva “comodo solo quando nella nostra città ci metteva i soldi”. Infine la stoccata sul tema “Berlusconi e le donne“: “Forse, ai nostri benpensanti 2.0 eredi di un’ideologia sconfitta dalla storia, bisognerebbe ricordare come il loro tanto caro amato Stalin (quello a cui sono dedicate piazze e vie in Italia) si comportò con le sue mogli e i figli… ma questi evidentemente sono dettagli”.

Il sindaco Paolo Pilotto aveva invitato l’altro giorno tutti i contendenti di moderare i toni e, “specialmente di fronte a una scomparsa recente, cautela nei giudizi”. Lasciando trascorrere il tempo necessario perché a decidere, alla fine, sia la storia. Per il momento, non sembra essere stato ascoltato.