Monza, 11 gennaio 2025 – “È una cosa pazzesca, meglio non pensarci sennò mi si rovescia l’umore”. Il senatore Adriano Galliani sbotta così riguardo a quanto accaduto giovedì sera al Consiglio comunale di Monza. Il vecchio stadio Brianteo non sarà intitolato a Silvio Berlusconi. Alla fine, il centrodestra che lo aveva proposto, per uscirne con onore, ha ritirato la mozione ed è uscito dall’aula.
Le dinamiche politiche
Almeno per il momento, la questione è stata accantonata, prima di venire ufficialmente bocciata da un voto. “Impossibile fare diversamente con gli attuali equilibri politici”, il ragionamento del centrodestra, dato che la maggioranza di centrosinistra al governo della città con il sindaco Paolo Pilotto aveva fatto ampiamente capire dopo una seduta dai toni sulfurei che avrebbe bocciato la proposta partita a suo tempo come prima firmataria dalla consigliera Martina Sassoli.
Ex fedelissima di Berlusconi, anche se ultimamente è finita nel Gruppo Misto dopo aver deciso di abbandonare Forza Italia per seguire Letizia Moratti, con la quale alle ultime elezioni ha ottenuto un posto in Consiglio regionale.
Gli attacchi del centrosinistra
La mozione presentata dal centrodestra, sostenuta fra gli altri dall’ex ultrà Andrea Arbizzoni (Fratelli d’Italia) l’altra sera è diventata un tiro al piattello da parte di larghe frange del centrosinistra, che hanno attaccato Berlusconi sul piano politico, giudiziario e morale, dai guai con la giustizia ai rapporti con le donne. Anche in maniera pesante.
Fra l’altro l’argomento creava qualche imbarazzo, dato che ultimamente la squadra di calcio del Monza è inchiodata all’ultimo posto in classifica e i figli di Silvio Berlusconi hanno dichiarato ai quattro venti la propria intenzione di liberarsene vendendo la società al miglior offerente dopo che con la Fininvest ci aveva investito in sei anni circa 300 milioni di euro, portandola dalla terza serie fino alla A.
E rivoltando come un calzino il suo stadio e il centro sportivo, che da vecchi e ammalorati sono diventati un piccolo gioiello.
La sfilza di critiche
Nulla da fare, però. Impossibili da rimarginare le ferite aperte dalle dichiarazioni del centrosinistra. Dalla consigliera Pd Giulia Bonetti che aveva criticato la visione dell’universo femminile di Berlusconi (“aveva promesso un pullman di prostitute ai giocatori”) a Lorenzo Gentile (Pd) e Francesco Racioppi (LabMonza), che avevano messo sul piatto la condanna per evasione fiscale, la P2, i legami con personaggi legati alla mafia.
Il vicesindaco e tifoso del Monza Egidio Longoni ha provato a mediare ma non troppo, sottolineando il debito di gratitudine nei confronti di Berlusconi per aver portato il Monza in A, ma sottolineando la sua figura politicamente così divisiva.
La rabbia del centrodestra
Parole che hanno fatto infuriare il centrodestra. Galliani ha detto: “Ci sono state dichiarazioni e ora valuteremo come Fininvest come rispondere”; mentre qualcuno (Paolo Piffer, lista civica) ha proposto un referendum. La partita si è alla fine chiusa dopo un’ora e mezza di discussione senza vie d’uscita.
“Ritiro la mozione prima che si sfregi ulteriormente la memoria di Berlusconi” è sbottata Martina Sassoli. “Pessima figura – ha commentato ieri Raffaele Della Valle, principe del Foro e storico tifoso biancorosso, oltre che capogruppo di Forza Italia nel primo Governo Berlusconi nel 1994 –: andava distinto l’uomo politico dall’imprenditore che ha fatto tanto bene a questa città senza chiedere nulla in cambio. Berlusconi ha fatto la storia del Monza, lo ha portato per la prima volta in 110 anni in Serie A ed era sacrosanto omaggiarlo per questo. Tante altre città in Italia hanno intitolato i propri stadi a personaggi che sono stati importanti per loro, dal ‘Luigi Ferraris’ di Genova al ‘Diego Armando Maradona’ di Napoli. Buttarla in politica è stato puerile”.