
La droga veniva spacciata sulla piazza di Telegram
Monza, 5 maggio 2025 - Non aprono bocca i due ventiquattrenni finiti in carcere nell'inchiesta sullo spaccio di droghe attraverso Telegram in Brianza.
Questa mattina la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla pm Stefania Di Tullio ed eseguita dalla Questura di Monza e Brianza, ha sentito i due indagati nella casa circondariale di Monza ma entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo gli inquirenti i due ventiquattrenni, residenti a Monza e Cogliate, erano strettamente legati alle due cerchie di spaccio organizzate con ruoli diversi sulla base delle droghe richieste dai clienti, alcuni non ancora 18enni. Da un lato c'era il filone delle droghe sintetiche, con il gruppo di spacciatori capeggiato da un minorenne di Mariano Comense, che poteva contare su altri due coetanei come stretti collaboratori. Il loro fornitore era il ventiquattrenne di Cogliate, che riusciva ad acquistare grossi quantitativi di queste pericolosissime sostanze chimiche, anche in Svizzera e nell'agosto del 2024 era già stato arrestato perché trovato in possesso di ben 3.000 di queste pasticche.
C'era poi un giro di spaccio su Monza che faceva capo all'altro ventiquattrenne, monzese, un bel ragazzo insospettabile che riusciva a circondarsi di schiere di amici e anche ragazze, alcune pure minorenni, che invitava nelle sue residenze a party a base di alcol e droga, ecstasy, anfetamine, ketamina, hashish e anche cocaina. E' stata in una di queste feste da sballo che una 17enne si è sentita male nell'aprile 2024 ed è finita intossicata nel letto dell'ospedale San Gerardo, dando il via alle indagini dei poliziotti. Le due ordinanze cautelari, quella del Tribunale di Monza e quella del Tribunale per i minorenni di Milano, oltre alle due misure in carcere, hanno portato ad altri 3 arresti domiciliari a carico di maggiorenni residenti a Monza, Nova Milanese e Biassono, 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per altrettanti monzesi e 8 permanenze in casa per i minorenni residenti anche a Cogliate, Nova Milanese e Cabiate, tra cui pure una 17enne.
A parte i minorenni, per cui procede l'apposita autorità giudiziaria, la giudice per le indagini preliminari monzese riprenderà mercoledì con gli interrogatori di garanzia, partendo dagli indagati ai domiciliari.