
Con l’operazione “Easy“ la Squadra Mobile ha eseguito 15 ordinanze. Gli indagati appartenevano a due gruppi composti anche da minorenni. Gli scambi di sostanze sintetiche avvenivano attraverso messaggi.
"Quando ci dobbiamo vedere per la k? Ti serve solo k? 200 paste al 3?" e la risposta "Ci sta, ci penso per la settimana prossima, che anche quelle mele chiedevano. Per la k giovedì. Però tipo per le 15/16 che poi devo andare a recuperare mia mamma che torna dalle vacanze".
Questa chat del 25 giugno scorso è soltanto una di quelle tra fornitori e spacciatori di droghe, anche sintetiche, monitorate su Telegram dagli uomini della Questura di Monza e Brianza che lo scorso 30 aprile hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare dei Tribunali di Monza e dei minorenni di Milano nell’operazione “Easy“, nome preso dalla facilità con cui la droga si poteva reperire tramite semplici chat come quelle che si scambiano tra amici, ma nascosti dietro i nickname.
Un’indagine nata nell’aprile del 2024 quando una 17enne è stata ricoverata all’ospedale San Gerardo per sospetto abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti e poi risultata positiva ai cannabinoidi e alla cocaina. Le chat mostrano un vastissimo giro di spaccio e di denaro con tanto di tariffari messi bene in chiaro: "1 etto di k 650" euro, "20 g di speed 100", l’offerta di "20g di fumo a 70" e anche la metanfetamina : "Allora ti metto sottovuoto 1 pacco da 25g in cristalli. Più per te 20g in cristalli e 2 cucinati".
Nelle intercettazioni invece tra gli arrestati scherzano sul pericolo di avere addosso i carichi di droga. "Ma tu come c... giri con i pallini di fumo... fra... ma tipo t’arrestano subito... vabbè anche io che (bestemmia) ho fatto due giorni con un etto di ketamina addosso...".
Dalle indagini degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Monza e Brianza al comando del dirigente Luca Scolamiero è emerso che i 17 indagati non appartenevano tutti al medesimo gruppo. Ma esistevano almeno due cerchie organizzate con ruoli diversi sulla base delle droghe richieste dai clienti, alcuni non ancora 18enni.
Da un lato c’era il filone delle droghe sintetiche, con il gruppo di spacciatori capeggiato da un minorenne di Mariano Comense, che poteva contare su altri due coetanei come stretti collaboratori. Il loro fornitore era un 24enne incensurato di Cogliate, uno dei due finiti in carcere nell’ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla pm monzese Stefania Di Tullio e firmata dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti. Il 24enne riusciva ad acquistare grossi quantitativi di queste pericolosissime sostanze chimiche, anche in Svizzera e nell’agosto del 2024 era già stato arrestato perché trovato in possesso di ben 3.000 di queste pasticche. C’era poi un giro di spaccio su Monza che faceva capo a un altro 24enne monzese, anche lui ora finito in carcere, un belloccio insospettabile che riusciva a circondarsi di schiere di amici e anche ragazze, alcune pure minorenni, che invitava nelle sue residenze a party a base di alcol e droga, ecstasy, anfetamine, ketamina, hashish e anche cocaina. È stata in una di queste feste da sballo che la 17enne si è sentita male ed è finita intossicata nel letto dell’ospedale San Gerardo.
Le due ordinanze cautelari, oltre alle 2 misure in carcere, hanno portato ad altri 3 arresti domiciliari a carico di maggiorenni residenti a Monza, Nova Milanese e Biassono, 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per altrettanti monzesi e 8 permanenze in casa per i minorenni residenti anche a Cogliate, Nova Milanese e Cabiate, tra cui pure una 17enne.