Seregno (Monza Brianza), 4 marzo 2024 - Tutti condannati a 9 anni di reclusione, tranne uno dei figli di Mario Romeo che non risulta abbia sparato, per il conflitto a fuoco tra due gruppi di calabresi pronti a uccidere, che la mattina dell'11 luglio scorso non hanno esitato a sparare a raffica una fazione contro l'altra, almeno 14 colpi, da veicoli in corsa, in mezzo a un traffico sostenuto, vicino a case, negozi e un oratorio pieno di bambini.
Con il movente di un legame sentimentale interrotto tra una donna appartenente a una delle due famiglie con un uomo dell'altro gruppo. Questa la sentenza decisa dalla giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Monza Silvia Pansini nel processo con il rito abbreviato che vedeva imputati di tentato omicidio i due fratelli di 28 e 48 anni, Cosimo e Giovanni Amato, residenti in Brianza, entrambi commercianti di materiali ferrosi, ma anche l'unico ferito nella sparatoria, il 56enne Mario Romeo e i due figli di 32 e 29 anni, venditori di auto usate. Condannato a 1 anno di reclusione il sesto imputato accusato di favoreggiamento personale nei confronti dei fratelli Amato per avere fornito loro un'auto che avrebbe dovuto essere usata per la fuga.