
Omicidio a Cesano Maderno
Cesano Maderno (Monza), 7 luglio 2014 - Interrogatorio delle indagate in vista di una richiesta di giudizio immediato. Sono state sentite dal pm monzese Salvatore Bellomo, ma si sono avvalse della facoltà di non rispondere, Maria Rosa Saitta, 49 anni e la figlia Jessica di 24 anni, accusate di avere ucciso nell'appartamento familiare di via Pala Bianca a Cesano Maderno il capofamiglia, Salvatore Marsiglia, l'operaio disoccupato di 52 anni colpito da una quindicina di coltellate e da una trentina di martellate in seguito all'ennesima lite. Le due donne sono ancora detenute nel carcere di Monza dopo la convalida dei fermi per concorso in omicidio volontario aggravato fatta dal gip monzese. Contro questa decisione aveva deciso di ricorrere al Tribunale del Riesame di Milano il loro difensore, l'avvocato Alessandro D'Addea (a cui ora si è affiancato il collega Attilio Villa) chiedendo che a madre e figlia venissero concessi gli arresti domiciliari a casa di parenti. I giudici della libertà hanno respinto la loro richiesta ritenendo ancora sussistenti nei loro confronti il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Intanto il magistrato titolare dell'inchiesta sull'omicidio si appresta a chiedere di andare subito a processo dopo avere ottenuto l'esito del sopralluogo eseguito dai carabinieri del Ris di Parma nell'abitazione in cui madre e figlia vivevano con il capofamiglia per chiarire la dinamica dell'omicidio e l'esito completo dell'autopsia sulla vittima, morto per due coltellate al torace che gli hanno reciso l'aorta, ma colpito anche da una raffica di martellate in varie parti del corpo. Maria Rosa Saitta e Jessica Marsiglia non hanno mai cambiato la loro prima versione dei fatti secondo cui Salvatore Marsiglia la sera del delitto aveva avuto una feroce discussione con la figlia Jessica e ha brandito una bottiglia di vetro contro la ragazza dopo averla spezzata sul tavolo. A quel punto sarebbe intervenuta la madre della giovane, che stava asciugando le stoviglie della cena dopo averle lavate e che si sarebbe scagliata contro il marito con un primo coltello, rompendo però il manico, per poi afferrarne un altro e colpendo il coniuge mentre nel frattempo la figlia sarebbe scappata fuori casa, raggiungendo la cantina da dove sostiene di avere preso il martello, tornando nell'appartamento a dare manforte alla madre contro il padre.
di Stefania Totaro