
Dramma a Cene (Bergamo): nei riquadri Rubens Bertocchi di 55 anni e la moglie Elena Belloli di 51 anni
Cene (Bergamo), 6 giugno 2025 – Choc ed incredulità a Cene, nella Bergamasca, dove nel pomeriggio di giovedì 5 giugno, si è consumato un dramma familiare: Rubens Bertocchi, 55 anni, ha prima ucciso la moglie, Elena Belloli, di quattro anni più giovane di lui. Poi ha rivolto la pistola (regolarmente detenuta) verso di sé e si è tolto la vita. A dare l’allarme per la tragedia è stato uno dei due figli della coppia.
I messaggi sui social
Dopo che si è diffusa la tragica notizia, i social si sono riempiti di messaggi di cordoglio e sgomento. Numerosi i ricordi delle amiche di Elena. “Sei tra le prime persone che ho conosciuto quando sono arrivata a Cene, i nostri figli erano migliori amici all'asilo e ciò ha legato anche noi che siamo rimaste legate negli anni, pochi giorni fa abbiamo chiacchierato dei nostri figli e mi hai aperto la porta in macelleria mentre ero col passeggino congratulandoti per la nascita della mia bimba. Eri sempre sorridente, solare e disponibile con tutti, non ti ho mai vista arrabbiata o triste, mai. Non trovo le parole per descrivere la tristezza che sento”, ha scritto Maura. E Grazia: “Non ti vedrò più a scuola al mattino e a bere il caffè. Mi mancherà il tuo buongiorno e il tuo sorriso. Proteggi da lassù i tuoi ragazzi”. Poi Sabrina: “Sono rimasta incredula. Dai la forza ai tuoi ragazzi per affrontare questo immenso dolore. Ti ricorderò con quel sorriso che avevi sempre per tutti” e Giusi: “Il tuo sorriso e la luce nei tuoi occhi mi rimarranno per sempre impressi”.
Un pensiero è apparso anche sulla bacheca Facebook della Rete bergamasca contro la violenza di genere: “Ancora!!! Ancora una volta nel nostro territorio la violenza di genere uccide. Si chiamava Elena Belloli, 51 anni, impiegata, madre di due figli di 11 e 20 anni. Viveva a Cene, in Val Seriana. Ieri sera il marito Rubens Bertocchi, nella loro casa, le ha sparato e poi si è ucciso. Le cronache ci dicono che l'uomo era geloso. Credeva che Elena lo tradisse. Ecco, questo è il femminicidio. Un uomo che uccide per possedere. Che uccide una donna in quanto donna. La "sua" donna. Un dolore forte ci attraversa, soprattutto pensando ai due figli di Elena. Elena non dimenticheremo il tuo nome. Continueremo a lottare per te e per tutte le nostre sorelle. Domenica 8 giugno saremo in piazza a Bergamo anche per te”.
Elena e Rubens
Elena Belloli (in un uno dei post pubblicato da lei su Facebook la si vede immortalata con la maglia dell’Inter) lavorava come geometra in uno studio di architettura Bortolotti di Cene. Aveva frequentato l’istituto tecnico commerciale per geometri. Prima Rubens Bertocchi (uno degli ultimi post su Facebook è assieme a uno dei figli piccolo) gestiva assieme alla moglie un negozio di alimentari, attività che è stata chiusa sei anni fa. Secondo i vicini di casa (ma su queste circostanze sono in corso accertamenti) dopo alcuni presunti problemi di salute. Attualmente Bertocchi lavorava come guardia giurata e custode.
Omicidio e suicidio: esplosi 7 colpi
Il dramma si è consumato intorno alle 17, all’interno dell’abitazione nel centro di Cene, in via Fanti. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri Bertocchi ha esploso sette colpi con la sua pistola semiautomatica calibro 22. Tanti sono infatti i bossoli ritrovati dai carabinieri di Clusone nell'abitazione dove la coppia viveva con i due figli, ieri non a casa al momento del dramma. Dei 6 spari, probabilmente solo due hanno raggiunto la moglie al petto, che è morta sul colpo. L'ultimo sparo Bertocchi lo ha riservato per se stesso. L'uomo, ex commerciante di generi alimentari e che ora lavorava come portinaio di un palazzo a Bergamo, aveva regolarmente detenuta la pistola calibro 22 per uso sportivo. L'autopsia, non ancora fissata, chiarirà eventuali ulteriori dettagli e se, trattandosi di un calibro piuttosto piccolo, altri colpi non visibili a occhio nudo abbiano raggiunto la moglie.
L’allarme lanciato dal figlio della coppia
Il figlio più grande della coppia, un 21enne (l’altro ha 11 anni), era nella locanda sotto casa, in compagnia della fidanzata, quando il delitto si è consumato e si è concluso con un gesto estremo. Ed è stato proprio lui ad allertare i soccorsi sentendo il rumore degli spari. I genitori non rispondevano ed erano chiusi in casa. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Clusone e i colleghi del Nucleo investigativo di Bergamo, che hanno gli accertamenti e rilievi scientifici. Cosa sia scattato al punto da armare la mano del 55enne e premere il grilletto della pistola è ancora tutto da capire. Gli investigatori, alla ricerca di un movente, in queste ore stanno cercando di comprendere le dinamiche della coppia. Stando a quanto emerso all’origine del terribile gesto ci sarebbero questioni di gelosia.