Monza, resta in carcere il presunto mandante dell'omicidio del pusher

Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Giovanni Gambino per annullare l'ordinanza cautelare

Il 14enne e il 15enne responsabili dell’omicidio ripresi dalle telecamere

Il 14enne e il 15enne responsabili dell’omicidio ripresi dalle telecamere

Monza, 14 Maggio 2021 - Il Tribunale del Riesame di Milano lascia in carcere il presunto mandante dell'omicidio del pusher ad opera di due baby killer. I giudici della libertà hanno respinto la richiesta di annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare con immediata liberazione per Giovanni Gambino, il 43enne coinvolto nelle indagini sull'assassinio del vicino delle case popolari e amico 42enne Christian Sebastiano, raggiunto il 29 novembre scorso sotto casa da oltre 30 coltellate inferte da un 14enne insieme ad un 15enne. I due erano stati subito identificati e fermati dai carabinieri che, a cinque mesi di distanza,  hanno identificato Gambino come ideatore del delitto per avere promesso 2mila euro al 14enne per armarlo contro la vittima.

Il difensore di Gambino, l'avvocata Anna Zottoli, era ricorsa ai giudici della libertà ritenendo che l'ordinanza cautelare chiesta dalla pm monzese Sara Mantovani e disposta dal Tribunale di Monza fosse "illegittima" perchè basata sulle "illazioni" delle voci del quartiere senza che la presunta condotta di mandante fosse motivata con fatti "specifici". Quindi fosse carente dei "gravi indizi di colpevolezza" necessari per l'arresto. Assenti, per la difesa, anche le esigenze cautelari per il carcere. Una tesi non condivisa dai giudici del Riesame.